Istat: "La manovra sull'Iva colpirà l'80 per cento della spesa per consumi"

Istat: "La manovra sull'Iva colpirà l'80 per cento della spesa per consumi"

DateFormat

23 ottobre 2012

"Segnali di sofferenza permangono dal lato delle famiglie: nel secondo trimestre il loro potered'acquisto si è ridotto dell'1,6% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto al secondo trimestre del 2011, portando al 3,5% la perdita di potere d'acquisto rispetto ai primi sei mesi del 2011". Lo ha detto il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, in un'audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sul ddl Stabilita', aggiungendo che la propensione al risparmio delle famiglie ha toccato "il minimo storico assoluto". Per quel che riguarda l'Iva, Giovannini ha sottolineato che "l'aumento dell'Iva, incluso nella Legge di Stabilità, interesserà prezzi di beni e servizi relativi a quasi l'80% della spesa per consumi''. Questa percentuale - ha proseguito Giovannini, riguarda "per intero" le divisioni di spesa delle bevande alcoliche e tabacchi e dell'abbigliamento e calzature, mentre ha un'incidenza superiore al 95% per quanto riguarda i trasporti, le comunicazioni e i servizi ricettivi e di ristorazione". Sul fronte Irpef, "grazie alla riduzione delle aliquote Irpef, combinata con la rimodulazione delle detrazioni e deduzioni, in media le famiglie avranno una riduzione d'imposta pari a 240 euro l'anno". ''Le famiglie con figli, in
particolare se minori, risultano avere benefici inferiori rispetto alla media del quintile di appartenenza''. ''Il risultato - ha spiegato il presidente dell'Istat - dipende dal piu' alto rapporto fra il numero di persone che generano spese deducibili e detraibili e il numero di percettori checaratterizza queste famiglie. Le modifiche dell'Irpef penalizzano i primi e attribuiscono vantaggi solo ai secondi, attraverso la riduzione delle aliquote''. Giovannini rileva anche che ''lo svantaggio relativo delle famiglie con figli risulta piu' evidente se questi sono di minore eta', o comunque ancora impegnati negli studi o non economicamente autosufficienti, poiche' si lega al fatto che la cura dei figli riduce le probabilita' di occupazione delle madri (e, per quelle occupate, costituisce un
ostacolo al conseguimento di maggiori guadagni)''.Sulla situazione economica generale, il presidente dell'Istat si è detto "moderatamente ottimista". "Dopo i primi, seppur timidi, segnali positivi segnalati un mese fa, ulteriori segnali incoraggianti, ancorche' non univoci, sono emersi anche nelle ultime settimane". "Peraltro - ha precisato - la cautela nell'interpretazione di questi dati e' d'obbligo vista la difficolta' di destagionalizzare, in una fase congiunturale incerta come l'attuale, i dati relativi ad agosto".

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca