Istat: rallenta l'economia ad aprile

Istat: rallenta l'economia ad aprile

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7 maggio 2018

Nel primo trimestre del 2018 l'economia italiana è cresciuta allo stesso ritmo dei trimestri precedenti. La produzione del settore manifatturiero e le esportazioni registrano invece alcuni segnali di flessione. L'occupazione è tornata ad aumentare anche se il processo di crescita dell'occupazione femminile ha segnato una pausa. L'inflazione si conferma moderata e in ripiegamento. L'indicatore anticipatore si mantiene su livelli elevati "anche se si rafforzano i segnali di rallentamento delineando uno scenario di minore intensità della crescita economica". E' la fotografia scattata dall'Istat nella nota mensile sull'andamento dell'economia italiana Ad aprile la fiducia di imprese e famiglie è caratterizzata da una generale tendenza al peggioramento. Il clima di fiducia dei consumatori è lievemente diminuito mantenendosi sui livelli comunque elevati. L'indice composito del clima di fiducia delle imprese ha evidenziato un peggioramento influenzato dai giudizi negativi delle imprese del commercio mentre quelle delle costruzioni sono le uniche a fornire un quadro positivo. Nel settore manifatturiero il peggioramento della fiducia è attribuibile quasi interamente alla componente degli ordini. A conferma del parziale rallentamento della produzione, nel primo trimestre il grado di utilizzo degli impianti ha segnato un lieve arretramento. L'indicatore anticipatore "si mantiene su livelli elevati anche se si confermano i segnali di decelerazione delineando uno scenario di minore intensità della crescita". Sul fronte dell'inflazione, le attese dagli operatori economici indicano il proseguimento dell'attuale fase di debolezza dei prezzi. Tra i consumatori è ulteriormente aumentata la percentuale di coloro che si aspettano prezzi stabili, con una riduzione dell'incidenza di chi prevede incrementi più rapidi dei prezzi. In un quadro di marcata stabilità, le imprese che producono beni finali di consumo esprimono attese di rialzi ancora circoscritte, pur in presenza di un limitato aumento del saldo tra chi prevede rincari e coloro che delineano riduzioni. Quanto al mercato del lavoro, a marzo, riprende la crescita dell'occupazione, trainata dal miglioramento della componente maschile (+0,6% rispetto al mese precedente), dagli indipendenti (+1,1%) e dalla classe di età 25-34 anni (+1,5%). Si arresta quindi il contributo positivo alla crescita dell'occupazione fornito dalla componente femminile e si interrompe la fase di riduzione dell'occupazione del lavoro indipendente. Sia il tasso di occupazione sia la disoccupazione migliorano ma si mantengono ancora sotto la media europea. Con riferimento alla media del 2017, il tasso di occupazione per la popolazione 20-64 anni era pari al 62,3% (72,2% la media europea). La componente femminile è risultata più distante dalla media europea (rispettivamente 52,5% e 66,5%). A marzo il tasso di disoccupazione italiano è rimasto stabile all'11% (8,5% la media dell'area euro). A marzo è proseguita la fase di moderata ripresa della dinamica delle retribuzioni contrattuali (+0,2% rispetto al mese precedente, +0,1% la variazione congiunturale nei primi due mesi dell'anno).

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