Jobs Act: Poletti, "mercato più aperto ma senza riduzione dei salari"

Jobs Act: Poletti, "mercato più aperto ma senza riduzione dei salari"

Mentre continua il lavoro delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato per approvare i pareri sui primi due decreti legislativi attuativi del Jobs Act prima della fine del mese, il ministro del Lavoro è tornato a rassicurare sul fatto che la riforma non inciderà sulle retribuzioni.

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21 gennaio 2015
 
Mentre continua il lavoro delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato per approvare i pareri sui primi due decreti legislativi attuativi del Jobs Act prima della fine del mese, il ministro del Lavoro Poletti è tornato a rassicurare sul fatto che la riforma non inciderà sulle retribuzioni. "Vogliamo un mercato del lavoro più aperto e dinamico ma non una riduzione dei salari - ha detto Poletti - che è un'idea lontana milioni di chilometri da quello che pensiamo. Anzi, il fatto che qualcuno possa trovare una scorciatoia per pagare meno un lavoratore è senza senso e produce solo una perdita di competitività". "Vogliamo piuttosto ridurre la possibilità che qualcuno possa fare il furbo, trovare escamotage per un trattamento in peggio dei lavoratori", dice ancora tornando a sollecitare per questo "un'assunzione generale di responsabilità" senza la quale, prosegue al margine della presentazione del Rapporto sul mercato del lavoro da parte di Obiettivo Italia, "si sprecano solo molte energie e tanto tempo". L'idea di fondo, ribadisce ancora, "è di passare dalla rendita all'opportunità, da una situazione di difesa dell'esistente all'impegno a cogliere opportunità", ha concluso Poletti.

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