L'Angopi celebra i suoi primi 30 anni

L'Angopi celebra i suoi primi 30 anni

L'Associazione Nazionale Gruppi Ormeggiatori e Barcaioli Porti Italiani ha organizzato un convegno sulle prospettive future del settore portuale in generale e del servizio di ormeggio in particolare.

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27 maggio 2013

Con un convegno organizzato lo sorso 25 maggio, l'Angopi, l'Associazione Nazionale Gruppi Ormeggiatori e Barcaioli Porti Italiani, aderente a Confcommercio, ha celebrato i trenta anni della sua costituzione. L'occasione è stata utile per promuovere un confronto fra membri del Parlamento europeo e di quello nazionale, docenti universitari, rappresentanti dell'Amministrazione e del mondo marittimo e portuale su quanto accaduto dalla costituzione dell'Associazione a oggi e soprattutto sulle prospettive future del settore portuale in generale e del servizio di ormeggio in particolare, anche in considerazione delle proposte normative in discussione in sede europea e nazionale. Nella sua relazione introduttiva il presidente Cesare Guidi ha auspicato che i tragici fatti del porto di Genova favoriscano la consapevolezza dell'importanza dell'azione svolta dalle varie componenti della comunità portuale e delle rispettive funzioni, mettendo a fattor comune, per il bene superiore della sicurezza, le energie, le competenze e le forze di ciascuno. Nel corso del convegno sono stati ripercorsi gli avvenimenti di maggiore rilievo che negli ultimi trent'anni hanno interessato la categoria degli ormeggiatori/barcaioli. Dal dibattito sono emersi i lusinghieri risultati ottenuti sotto il profilo dell'efficienza del modello organizzativo del servizio di ormeggio e delle relative tariffe, la cui adeguatezza ai costi effettivi e la competitività rispetto agli altri porti europei è stata certificata da uno studio realizzato dal Dipartimento di Economia dell'Università di Genova. E' emersa però una certa preoccupazione per il futuro, viste le iniziative promosse in varie sedi da diversi soggetti per scardinare l'attuale modello organizzativo e tariffario dei servizi tecnico nautici (pilotaggio, rimorchio, ormeggio e battellaggio), sulla spinta dell'ondata pro liberalizzazioni, insensibile alle esigenze pubblicistiche che li caratterizza. E' utilr ricordare che in questi anni il servizio di ormeggio/battellaggio ha registrato una sostanziale tenuta dei livelli occupazionali con un impiego pressoché esclusivo di lavoratori a tempo indeterminato. È stato, infine, rilevato che il modello italiano non è risultato contraddittorio, neppure sulla base delle recenti e più avanzate proposte di normativa europea sull'accesso al mercato dei servizi portuali in via di definizione in sede europea. Un aspetto, questo, che ha indotto i partecipanti a sollecitare i parlamentari nazionali e i rappresentanti dell'Amministrazione presenti al convegno a procedere rapidamente all'approvazione o, comunque, all'adozione anche in via amministrativa della disciplina dei servizi tecnico-nautici prevista dal progetto di legge in materia di riforma portuale già approvato nella precedente legislatura, che ne precisa meglio i contenuti, in un'ottica coerente con i criteri di trasparenza delle procedure e dei regimi tariffari auspicati anche in sede europea.

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