L'impatto della Finanziaria sui consumi: rischio di una frenata a fine anno

L'impatto della Finanziaria sui consumi: rischio di una frenata a fine anno

Clima di fiducia e propensione ai consumi delle famiglie monitorati dall'Outlook Censis-Confcommercio

Tra settembre e ottobre 2006, scende dal 30% al 27,4% la percentuale di famiglie che prevedono di incrementare i consumi; aumenta di 7 punti percentuali la quota di coloro che prevedono una diminuzione della propria capacità  di risparmio; si riduce la percentuale di chi prevede di fare nuovi acquisti di abbigliamento e calzature (dal 64,6% al 62,2%), spese per palestra e attività  fisica (dal 22,7% al 21,3%), viaggi di svago e divertimento in Italia (da 15,5% a 12,1%); aumenta di oltre quattro punti (dal 14,5% al 19%) la percentuale delle famiglie che considerano critica la propria capacità  di spesa e scende la quota di chi invece considera di avere buone capacità  di spesa (dal 29,6% al 24,3%); aumenta del 4% la quota dei pessimisti sul proprio futuro.

Questi i risultati dell'Outlook sui consumi Censis-Confcommercio disponibile integralmente sul sito www.confcommercio.it - che ha monitorato le famiglie italiane e le loro aspettative prima e dopo la presentazione della finanziaria, tra settembre e ottobre 2006, e che fornisce indicazioni aggiornate e tempestive sul sentiment delle famiglie italiane e il polso dei consumi.

A fine ottobre, inoltre, alla domanda su quali effetti avranno i provvedimenti previsti dalla Finanziaria 2007, il 57,8% pensa che peggiorerà  le capacità  di spesa ed economiche della propria famiglia. Il 68% degli intervistati ha dichiarato di conoscere i contenuti della Finanziaria a grandi linee, mentre solo il 20% si reputa informato abbastanza approfonditamente.

Le previsioni di spesa nell'ultima parte del 2006

Alla fine di settembre 2006 il 30% delle famiglie contattate nell'ambito dell'Osservatorio Outlook sui consumi prevedeva un incremento delle proprie spese complessive. Tale dato, sebbene non eclatante, sottolineava tuttavia un certo ottimismo, visto che nei precedenti trimestri di osservazione la percentuale di famiglie che mettevano in previsione nuove spese era ancora più contenuta. L'indagine effettuata a fine ottobre 2006 riporta nuovamente in basso tale percentuale che si attesta infatti al 27,4%, mentre aumenta di due punti percentuali la quota di chi prevede di mantenere più o meno stabile l'ammontare delle proprie spese, nonostante il periodo delle festività  natalizie (cfr. Tab. 1).

I possibili incrementi di spesa sono attribuibili prevalentemente alla categoria dei single. Risultano molto più diffusamente improntati alla cautela le previsioni delle coppie e in generale quelle in cui sono presenti persone in giovane età . Rispetto a quanto si rilevava alla fine di settembre del 2006, attualmente appare anche smorzata la propensione a nuovi consumi soprattutto nelle regioni del Nord-Est e del Centro, dove si riscontrano le percentuali più basse di coloro che prevedono di incrementare le spese complessive nell'ultima parte dell'anno rispetto a quanto fatto nel periodo estivo.

In linea generale si è leggermente abbassata, tra settembre e ottobre 2006, la percentuale di coloro che prevedono di effettuare nuovi acquisti di abbigliamento e calzature (dal 64,6% al 62,2%), nuovi viaggi in Italia (dal 15,5% al 12,1%) o all'estero (dal 6,2% al 5%) , autovettura o motociclo, così come le spese per il benessere psico-fisico (cfr. Tab. 2).

Tali riduzioni di percentuali sono piuttosto contenute; esse indicano probabilmente un progressivo cambiamento di clima, per ora non tale da definirsi preoccupante. Tuttavia, se all'approfondirsi del dibattito sulla Legge Finanziaria la tendenza al contenimento delle spese dovesse accentuarsi, allora la fine dell'anno potrebbe essere accreditabile di una brusca inversione di tendenza dei consumi rispetto a quanto rilevato nel primo e nel secondo trimestre del 2006.

Nel frattempo è comunque peggiorata la percezione, da parte delle famiglie, della propria capacità  di spesa. È aumentata di oltre quattro punti (dal 14,5% al 19%) la percentuale delle famiglie che considerano critica la propria capacità  di spesa ed è scesa la quota di chi invece considera di avere buone capacità di spesa (dal 29,6% al 24,3%). Permane un'area grigia molto ampia, rappresentata da un 54-55% delle famiglie che indica le proprie capacità  di consumo come sufficienti (cfr. Tab. 3).

Previsioni sulla capacità  di risparmio

Anche le previsioni sulla capacità  di risparmio sono un indicatore interessante di come il clima di fiducia si sia leggermente raffreddato in autunno rispetto a ciò che si percepiva nel periodo giugno-settembre. Non a caso tra la rilevazione effettuata a settembre e quella di ottobre 2006, la percentuale di coloro che prevedono di ridurre i risparmi nei prossimi mesi è passata dal 25,7% al 33,2%, un incremento di quasi 7 punti percentuali. È probabile che questo sia l'effetto di un certa preoccupazione che si va diffondendo tra le famiglie e dell'idea che vi possano essere nuovi incrementi dei prezzi o nuove tasse che non consentiranno di incrementare la propensione al risparmio. Quasi il 60% (secondo l’ultima rilevazione) prevede una certa stabilità  della capacità  di risparmio, ma tale modalità  era stata segnalata a settembre 2006 da ben il 68% degli intervistati (cfr. Tab. 4).

Le coppie con e senza figli, così come i monogenitori con figli sono tra i più propensi a ritenere di non riuscire a risparmiare entro la fine dell'anno e chiaramente tale sensazione è proporzionalmente più diffusa tra le famiglie con un reddito piuttosto contenuto rispetto quelle caratterizzato da reddito medio-alto.

La spaccatura tra ottimisti e pessimisti sul futuro diviene sempre più netta

Già  alla fine di settembre 2006 si era profilata una spaccatura piuttosto evidente tra famiglie ottimiste sul futuro (la maggioranza relativa del campione) e quelle pessimiste, mentre si andava riducendo l'area degli incerti, che aveva avuto un ruolo piuttosto rilevante nel corso del 2005 e dei primi mesi di questo anno.

Se alla fine di settembre la percentuale di famiglie che si dichiarava ottimista nei confronti del futuro rappresentava quasi il 45% del campione, a ottobre essa rappresenta il 43%. La flessione in questo caso è minima. Ma ciò che colpisce è che si riduce la quota di incerti, che passa dal 21% al 18,2% degli intervistati a tutto vantaggio, anche in questo caso, dei pessimisti, che passano infatti dal 34,2% al 38,2%, con un incremento netto di quattro punti percentuali (cfr. Tab. 5).

Sebbene la maggior parte degli intervistati ha una visione positiva del futuro, occorre sottolineare che ben più di un italiano su tre oggi vede l'orizzonte piuttosto nero e problematico.

Le opinioni sui possibili effetti futuri della Legge Finanziaria 2007

Sebbene la Legge Finanziaria sia sottoposta ancora al dibattito delle forze politiche e non esista un quadro definitivo dei provvedimenti e degli effetti che essi potranno generare, è evidente che l'opinione di gran parte delle famiglie sulle previsioni di spesa future risente delle discussioni in atto.

Occorre rilevare che quasi il 70% degli intervistati ha dichiarato di conoscere il disegno di legge per grandi linee, mentre il 20% lo conosce piuttosto approfonditamente poiché segue il dibattito sull'iter parlamentare. Una quota piuttosto rilevante di intervistati, pari all'11,8% del campione, ha dichiarato di non essere interessato all'argomento. Il livello di conoscenza dei provvedimenti della legge aumenta all'aumentare della classe di reddito familiare, mentre le persone più disinteressate si riscontrano nelle classi di reddito più contenute.

Resta comunque il fatto che la grande maggioranza degli intervistati (57,8%) è convinta che la prossima Legge Finanziaria avrà  effetti depressivi sulla capacità  di spesa delle famiglie. Tale idea è trasversale a tutte le classi di reddito prese in considerazione e a tutte le aree geografiche analizzate. Solo il 19,8% ritiene che la legge avrà  un effetto neutrale, mentre una restante quota del 22,4% ritiene che i nuovi provvedimenti normativi potranno migliorare le condizioni economiche personali e della famiglia (cfr. Tab. 6).

Nota Struttura e caratteristiche del campione

L'Outlook sui consumi di Censis-Confcommercio è un osservatorio permanente istituito per monitorare, a cadenza periodica, come spendono le famiglie italiane, le loro aspettative per il futuro e il clima di fiducia del Paese. Oltre ai confronti fra le diverse rilevazioni, che evidenziano i trend di medio periodo.

L'analisi del terzo trimestre del 2006 (giugno-settembre) è stato affiancato da un supplemento di indagine effettuato ad ottobre 2006, finalizzato a verificare quale impatto il dibattito sui principali provvedimenti della nuova legge Finanziaria ha avuto sul sentiment delle famiglie italiane.

I dati riportati nel seguente documento sono stati rilevati attraverso due diverse indagini telefoniche svolte con metodo CATI. Ciascuna indagine è stata effettuata su un campione di 1.000 famiglie residenti in Italia. I campioni sono stratificati ex ante per sesso e età del capofamiglia, per ampiezza demografica del comune di residenza della famiglia, per area geografica di residenza.

La prima rilevazione è stata effettuata nell'ultima settimana di settembre e nei primi 3 giorni di ottobre 2006. La seconda rilevazione è stata effettuata nell'ultima settimana di ottobre e nei primi 3 giorni di novembre 2006.

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