La Bce lascia i tassi invariati. Draghi: "Continuare con le riforme"

La Bce lascia i tassi invariati. Draghi: "Continuare con le riforme"

Il presidente della banca Centrale Eurpopea parla di una ripresa graduale e segnali di miglioramento dell'attività economica, ma restano rischi al ribasso e la politica monetaria sarà "accomodante finché necessario". I tassi restano al minimo storico dello 0,5%.

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5 settembre 2013

 

La Bce lascia invariato il costo del denaro al minimo storico. Il Consiglio ha deciso di tenere fermi il tasso di riferimento allo 0,50%, con un tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale all'1% e quello sui depositi allo 0%. L'ultima variazione risale a maggio, quando la Bce ha tagliato dello 0,25% il tasso di riferimento. La notizia è stata accolta positivamente dalle Borse europee: Milano è salita a+0,71%, Francoforte a +0,8%, Parigi è a +0,18% e Londra avanza dello 0,31%. "La politica monetaria della Bce resterà accomodante finchè necessario, secondo quanto indicato nella guidance di luglio" ha detto il presidente della Bce Mario Draghi, che poi ha aggiunto alcuni dettagli sull'economia dell'Eurozona nei prossimi mesi. L'inflazione resterà bassa a causa del calo dei prezzi dell'energia mentre la congiuntura, come si legge negli ultimi indicatori sulla fiducia, dovrebbe riprendersi nell'ultima parte dell'anno e nel 2014 anche se in modo graduale e da bassi livelli. La Banca centrale europea ha però alzato leggermente le nuove stime di crescita per l'Eurozona per il 2013, con un Pil ora atteso per quest'anno in calo dello 0,4% (dal precedente -0,6%). In rialzo dell'1% invece per il prossimo anno (contro il +1,1% dello scorso giugno. I governi dell'eurozona «non devono sciupare gli sforzi fatti per riequilibrare i bilanci pubblici» ha poi spiegato Draghi, aggiungendo che «per il consolidamento fiscale servono misure amiche della crescita» ma non un aumento delle tasse quanto piuttosto un taglio della spesa pubblica. «Restiamo pronti ad agire» sulla liquidità in eccesso in possesso del sistema finanziario, ha poi precisato Draghi, anche per evitare turbolenze legate all'andamento delle materie prime. Poi una parentesi sulla Siria. La Bce ha «ben presenti i rischi geopolitici che potrebbero derivare dalla situazione in Siria» per la crescita ed è «pronta ad agire» ha assicurato il presidente della Bce. Sull'Italia invece Draghi non si è espresso: "Non commento l'Italia" ha detto rispondendo alla domanda di un giornalista sulla situazione politica nazionale. "Capirete bene il perchè - ha aggiunto Draghi- dovrete chiedere un parere a qualcun altro". 

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