La "fotografia" del Pil nelle regioni italiane
La "fotografia" del Pil nelle regioni italiane
A livello regionale, le regioni del Centro Italia - grazie anche ad una maggiore presenza di terziario di mercato - confermano il loro maggior dinamismo in termini di Pil con una quota di ricchezza prodotta, sul totale nazionale, che passa dal 21% del 1995 al 21,6% del 2007 e con una previsione al 2012 pari al 22%; le regioni del Nord, anche a causa di una maggiore presenza di imprese industriali medio-grandi orientate all'export sono quelle che, invece, nel biennio di crisi hanno risentito maggiormente degli effetti della recessione registrando i maggiori cali di ricchezza prodotta, in particolare nel 2009: -6,5% Lombardia, -6,4% Piemonte, -6,1% Veneto ed Emilia Romagna; per il Sud, solo l'Abruzzo ha fatto peggio con un -7%; in termini di Pil pro capite, è il Mezzogiorno a registrare le migliori performance, dal 2000 ad oggi, ma solo in virtù della minore crescita della popolazione di quest'area il cui divario con il resto del Paese rimane elevato e destinato, in assenza di interventi specifici, ad incrementarsi ulteriormente in futuro con una perdita progressiva di ricchezza prodotta: una proiezione di lungo periodo vede, infatti, ridursi l'apporto del Mezzogiorno in termini di Pil dal 24% del 1995 al 22,7% del 2017.