La lotta contro racket ed usura fa un passo avanti

La lotta contro racket ed usura fa un passo avanti

Firmato al Viminale un accordo quadro tra Ministero dell'Interno, Banca d'Italia, Abi, Confcommercio e tutti i soggetti interessati. Più rapido l'accesso ai fondi, le banche concederanno prestiti anche ai 'protestati'.

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31 luglio 2007
La lotta contro racket e usura fa un passo avanti

La lotta contro racket e usura fa un passo avanti

 

Rapidità di risposte e decisioni da parte dei Confidi e delle banche sulle proposte di finanziamento, impegno da parte delle banche a non espellere i 'protestati' del sistema, individuazione, da parte delle banche, dei referenti, con il compito di seguire l’iter istruttorio delle pratiche di fido relative all’utilizzazione dei fondi di prevenzione dell'usura. Sono alcune delle novità contenute nell’accordo quadro sottoscritto al Viminale dal ministro dell’Interno, Giuliano Amato, dal governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, dal vicepresidente dell’Abi, Pietro Modiano, e da tutti i soggetti, istituzionali e sociali, tra cui Confcommercio, interessati alla prevenzione dell’usura e al sostegno delle vittime del racket, dell’estorsione e dell’usura stessa.

L’intesa si colloca in linea di continuità con il protocollo del 2003, ma costituisce allo stesso tempo una svolta nel rafforzamento dei rapporti di collaborazione fra istituzioni, società civile e sistema bancario italiano. L’accordo quadro prevede, per quello che riguarda i protestati, che gli istituti garantiranno un 'servizio bancario di base' a favore degli stessi che consenta una serie di operazioni prive di rischio di credito, ma capaci di reinserire i protestati nel sistema di credito legale.

“E’ un accordo - ha commentato il ministro Amato - che non conquisterà le prime pagine dei giornali, ma è pur sempre un fatto importante perché chi è vittima dell’usura si trova spesso sull'orlo, o oltre l’orlo, del fallimento e non riesce ad avere credito da parte del sistema bancario�. Con l’intesa, secondo il ministro, le banche “riaprono l’attenzione a beneficio delle vittime e non si presentano più indifferenti davanti a queste situazioni ma, anzi, concorrono a farsi carico dello stato delle vittime di usura e racket�.

Per il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, l’accordo “rafforza il rapporto tra le associazioni, le fondazioni e le banche ed assicura una maggiore rapidità all’accesso ai fondi di prevenzione e solidarietà�. Draghi ha anche assicurato che la Banca d’Italia “continua a svolgere la propria opera di sensibilizzazione nei confronti del sistema bancario e finanziario�.

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