GRAVISSIMA LA RIFORMA SUL COMMERCIO PER IL MEZZOGIORNO

GRAVISSIMA LA RIFORMA SUL COMMERCIO PER IL MEZZOGIORNO

"Gravissimi gli effetti del decreto legislativo di riforma del commercio sulle piccole imprese del Mezzogiorno".
Questa la dichiarazione di Giuseppe Cerroni, Segretario Generale della Confcommercio, al seminario di Napoli promosso da Ideazione per la realizzazione di un osservatorio sul Mezzogiorno.
Le conseguenze della riforma al Sud e dell'abolizione delle licenze possono essere sintetizzate in una premessa e in quattro punti.
La premessa è che il commercio meridionale soffre di sottocapitalizzazione, di una domanda per consumi asfittica, di una concentrazione dei beni di largo e generale consumo presso le aree metropolitane e le città mediterranee, di una assoluta prevalenza delle imprese individuali. Quindi si avrà una repentina accelerazione del turn-over nelle gestioni aziendali e la crescita più che esponenziale di strutture di grandi dimensioni.
Le conseguenze saranno che:
- le piccole imprese avranno predite patrimoniali dell'ordine del 50% sul precedente valore delle attività, a cui si aggiungerà un più elevato numero di chiusure;
- si avrà perdita di occupazione. Infatti per ogni posto di lavoro dipendente creato dalla grande impresa si perdono quattro posti di lavoro autonomo nella piccola impresa. É come dire che per dare un reddito a un nucleo familiare composto da tre persone azzero il reddito di quattro famiglie che hanno complessivamente dodici unità;
- si accentuerà la connotazione di "mercato-colonia", e questa volta non più colonia del Nord Italia ma delle imprese che hanno centri di comando in altri Paesi, europei e non. Bisogna ricordare che il commercio rappresenta la quasi totalità del terziario del Mezzogiorno e il suo declino produrrà effetti negativi soprattutto nei suoi grandi tessuti urbani;
- diminuirà in una battuta la competitività del sistema economico meridionale, saranno svalutati soprattutto i tessuti urbani quando invece la crescita è legata alla loro valorizzazione.
Conclude Cerroni, "il decreto delegato così come è rischia di togliere alle aree a minore sviluppo le esistenti capacità imprenditoriali interne, riduce il valore degli investimenti delle Pmi, impoverisce l'economia reale, rende più debole la coesione sociale del Sud rispetto a quella del Nord".
Riferendosi al titolo del Convegno il "Mezzogiorno 'a Sud di cosa'?", Cerroni ha risposto con una battuta, "Andando avanti così, a Sud di Malta!"

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