Lavoro, sicurezza e crescita economica le priorita' degli italiani nei primi 100 giorni del nuovo governo

Lavoro, sicurezza e crescita economica le priorita' degli italiani nei primi 100 giorni del nuovo governo

Dall'indagine Confcommercio-Format una P.A. piu' efficiente, meno burocrazia e aumento delle pensioni minime46/08
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Roma, 13.5.08

 

 

Dall’indagine Confcommercio-Format una P.A. più efficiente, meno burocrazia e aumento delle pensioni minime

 

Lavoro, sicurezza e crescita economica le priorita’ degli italiani nei primi 100 giorni del nuovo governo

 

 

Oltre i tre quarti degli italiani ritiene che la semplificazione del quadro politico, grazie ad un minor numero di partiti, si tradurrà in una maggiore governabilità mentre il 44% ritiene che il nuovo governo riuscirà ad affrontare i principali nodi nei primi 100 giorni del suo mandato indicando, tra le priorità, al primo posto le problematiche connesse al mondo del lavoro (87,4%), a seguire la sicurezza (79%), il rilancio dello sviluppo economico del paese (78,7%), la giustizia (72,5%), il sostegno alla famiglia (70,4%); più indietro nella classifica le due questioni più scottanti di questi ultimi mesi, il problema dei rifiuti in Campania (63%) e il caso Alitalia (41%); e, tra le misure richieste dagli italiani, l’aumento delle pensioni minime, maggiori servizi ai cittadini dalla pubblica amministrazione, meno burocrazia per famiglie e imprese e la realizzazione di termovalorizzatori per lo smaltimento dei rifiuti: questi, in sintesi, i principali risultati che emergono da un’indagine di Confcommercio, realizzata in collaborazione con Format Ricerche di Mercato, sulle “Priorità del nuovo governo nei primi cento giorni secondo l’opinione degli italiani�.

 

Le priorità nei primi 100 giorni

 

Secondo l’indagine, le principali emergenze del nostro paese alle quali il nuovo Governo dovrebbe dedicarsi in via prioritaria nei primi cento giorni sono risultate, in ordine di importanza: il lavoro (87,4%), la sicurezza (79%), il rilancio dello sviluppo economico del paese (78,7%), la giustizia (72,5%), il sostegno alla famiglia (70,4%), il risanamento dei conti pubblici (65,4%), il problema dello smaltimento dei rifiuti a Napoli e nella Campania (62,9%), la riforma delle pensioni (61,7%).

 

Minore importanza è stata attribuita alle seguenti tematiche: i problemi legati alla scuola e al mondo della scuola; le infrastrutture, per le quali comunque ben l’80,6% ritiene prioritaria la realizzazione di termovalorizzatori per lo smaltimento dei rifiuti; la riorganizzazione della pubblica amministrazione, con la richiesta da parte del 93% degli intervistati di maggiori servizi ai cittadini; i problemi legati all’ambiente; le riforme istituzionali (il 64% vorrebbe una nuova legge elettorale); il problema Alitalia; il federalismo; le liberalizzazioni, soprattutto dei servizi â€" a indicarlo è quasi l’85% del campione - per migliorare il rapporto qualità/prezzo a favore dei consumatori.

 

Scendendo nel dettaglio delle prime cinque priorità, la questione lavoro â€" cara secondo l’indagine soprattutto ai lavoratori dipendenti e agli imprenditori del Centro e del Mezzogiorno â€" dovrebbe essere affrontata a cominciare da una maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro (per oltre il 90% degli intervistati) e rendendo la flessibilità un’opportunità piuttosto che un vincolo per accedere in modo stabile al mondo del lavoro (87,1%); sul tema sicurezza, ritenuta una priorità soprattutto da parte degli imprenditori e di chi è fuori dal mondo del lavoro (pensionati, casalinghe, studenti), gli intervistati invocano soprattutto un incremento delle forze dell’ordine per il contrasto dei reati diffusi (87,6%) e la lotta all’immigrazione clandestina (86,2%); per quanto riguarda il rilancio dello sviluppo economico, tema molto sentito dai lavoratori autonomi e dagli imprenditori in particolare, le priorità d’azione indicate dagli intervistati sono per l’80,1% un maggiore sforzo in ricerca e innovazione e per il 76,8% un alleggerimento del carico fiscale e contributivo del lavoro (come la detassazione degli straordinari), oltre ad una difesa contro la concorrenza cinese e una diminuzione degli adempimenti burocratici per le imprese; riguardo alla giustizia, le priorità emerse sono state la riforma dell’ordinamento della magistratura (per il 65,5% degli intervistati), e l’aumento delle risorse da destinare alla giustizia stessa (58,9%); per il sostegno alla famiglia, infine, l’aumento delle pensioni più basse (90,8%) e la lotta al carovita (87,2%) rappresentano le priorità del campione intervistato.

 

La fiducia nel nuovo Governo

 

Secondo l’indagine, la percentuale di italiani che hanno fiducia nella capacità del Governo di affrontare le priorità del paese nei primi 100 giorni è pari al 44,1%, mentre tra coloro che non ritengono realizzabile questo obiettivo nel periodo considerato, poco meno della metà (il 49,8% per l’esattezza) ritiene che il Governo riuscirà ad affrontarle nel corso del resto del suo mandato.

In ogni caso oltre il 60% degli italiani ha un livello di fiducia elevato nella capacità del Governo di dare una risposta alle priorità del paese.

 

I più ottimisti circa la possibilità che il nuovo Governo riuscirà nei primi cento giorni ad affrontare le priorità del paese sono i lavoratori autonomi, gli imprenditori, e coloro che sono al di fuori delle cosiddette “forze di lavoro� (casalinghe, studenti, pensionati). Meno fiduciosi da questo punto di vista i lavoratori dipendenti.

 

Per risolvere le priorità del paese il nuovo Governo, secondo quanto emerso dall’indagine, dovrebbe dialogare in particolare con le grandi associazioni di categoria, sia quelle degli imprenditori e dei lavoratori, sia quelle dei consumatori. Minore importanza si attribuisce al dialogo con l’opposizione.

 

Secondo il 76,5% degli italiani i risultati delle recenti elezioni, che hanno fortemente semplificato il quadro politico riducendo il numero dei partiti,  aiuteranno la governabilità del nostro paese. Soltanto secondo il 14,8% la sparizione di alcuni partiti può essere interpretata come un impoverimento del quadro politico italiano.

 

 

 

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Nota metodologica

L’indagine è stata condotta telefonicamente (sistema CATI), dal 29 aprile al 7 maggio 2008, su un campione nazionale di 1200 casi, rappresentativo della popolazione italiana di età superiore ai 18 anni stratificato per occupazione (imprenditori, lavoratori autonomi, lavoratori dipendenti, pensionati, studenti, casalinghe) e per aree geografiche (Nord-Ovest, nord-Est, Centro, Sud e Isole).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Fonte: Indagine Confcommercio-Format Ricerche di Mercato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Fonte: Indagine Confcommercio-Format Ricerche di Mercato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Fonte: Indagine Confcommercio-Format Ricerche di Mercato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Fonte: Indagine Confcommercio-Format Ricerche di Mercato

 

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