LE RISPOSTE DEI POLITICI: CASINI, RUTELLI, SACCONI

LE RISPOSTE DEI POLITICI: CASINI, RUTELLI, SACCONI

D_7-3-2006 P:01 T:PER IL TURISMO UN 2005 "IN TENUTA"

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7 marzo 2006
Le risposte dei politici: Casini, Tremonti, Rutelli, Sacconi, Errani

Le risposte dei politici: Casini, Tremonti, Rutelli, Sacconi, Errani

 Valorizzazione della risorsa turismo, realizzazione di un grande progetto strategico fra politica delle infrastrutture e delle reti ma, anche, prosecuzione e implementazione di quei progetti di riforma, come la legge Biagi, che hanno dato già i loro frutti. Questi alcuni dei cardini su cui il presidente della Camera e leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, è intervenuto alla 56^ assemblea di Federalberghi. "Il turismo – ha detto - ha dato un contributo importante al miglioramento delle condizioni finanziarie, delle prospettive economiche del Paese". Tuttavia Casini non nasconde la preoccupazione che "per non disperdere queste grandi energie, sia oggi prioritario valorizzare il contesto in cui esse vengono spese". In tal senso è "indispensabile mettere a frutto quel giacimento di risorse in una prospettiva complessiva, di insieme, in grado di raccordare interessi diversi e canalizzarne la forza nell'interesse di tutto il Paese: e questo è il terreno proprio della politica". Per realizzare questi obiettivi "dobbiamo puntare, senza riserve, sull'incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo" ma anche "intervenire sull'imposizione indiretta, portando l'aliquota Iva a livello dei principali Paesi concorrenti. Il nostro obiettivo è la realizzazione di un grande progetto strategico che sappia associare alla politica delle infrastrutture e delle reti la dovuta e meritata attenzione". "Non credo che il turismo sia fatto solo dal 'viaggio in Italia' di Goethe, credo che i grandi numeri si fanno con grandi investimenti. Bisogna trovare l'equilibrio tra il conservare e il costruire, non si può pensare di avere grandi numeri con versioni estetizzanti, tipiche dell'elite e della sinistra". Così il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che ha ricordato che "l'ultima volta che ho parlato di turismo è venuto fuori che volevo vendere le spiagge e allora...". Ma ha spiegato che in realtà, quando parlava di concessioni, intendeva che la logica del lungo periodo favorisse i grandi investimenti.Sull'Iva per le imprese turistiche, che ha giudicato un "punto fondamentale", Tremonti ha detto che "c'è molto da fare: un impegno che possiamo e dobbiamo prendere è quello di allinearla al sistema europeo". Infine il ministro ha giudicato un errore l'aver accentrato  le competenze in materia di energia alle Regioni con la riforma del Titolo V della Costituzione. "Nel programma dell'Unione mi sono battuto perché la strategia nazionale del turismo torni in mano  a Palazzo Chigi e al governo centrale". E' la linea del centrosinistra annunciata  dal presidente della Margherita Francesco Rutelli. "Sono favorevole - ha affermato - ad abbattere il prelievo Iva e per il turismo studiamo come farlo, in modo  mirato e utile". "Vorrei che si sfatasse - ha aggiunto - che il centrosinistra sia grande industria e sindacato. Noi sappiamo che l'Italia ha bisogno di una grande politica  nazionale per il turismo. Se vinceremo non daremo preferenze". Da parte sua il sorrosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, ha affermato l'ipotesi di ricostituire un Ministero per il Turismo: "è un'ipotesi che condivido in pieno anche perché la razionalizzazione dei ministeri fatta dall'ex ministro Bassanini non è stata una buona esperienza e ritengo che un ministero non possa essere 'surrogato' da un coordinamento, perché questo non ha la forza per orientare le risorse". Sacconi ha aggiunto di ritenere che ormai vi siano "tutte le condizioni" per un abbattimento dell'Iva sul turismo, che può  essere coperto, ha spiegato, "anche con le risorse che derivano dalla lotta all'evasione fiscale". Il sottosegretario ha poi ricordato la recente istituzione del Comitato nazionale per il turismo, il finanziamento di progetti per lo sviluppo turistico interregionale (sono stati  finanziati 45 progetti per 110 milioni di euro e altri 33 sono in esame) e le campagne per la promozione dell'Italia nel mondo. Per il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, "il problema non è fare o non fare ministeri, ma fondare la cooperazione interistituzionale per un progetto nazionale sul turismo. Non c'è bisogno di fare nient'altro che decidere una strategia insieme. Se si vuole, lo si può fare anche adesso, al di là delle chiacchiere e dei programmi". "Ora – ha continuato - abbiamo finalmente costruito il Comitato nazionale del turismo; se lì c'è la volontà di andare avanti si va avanti, e si può farlo. Le Regioni hanno detto chiaramente che non pongono astratte questioni di competenza e sono pronte a costruire da subito un progetto nazionale. Si dia seguito a  questo noi siamo prontissimi e abbiamo anche qualche idea in proposito".

 

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