Leggi tutta la Lettera dalle Regioni - n. 06

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4 maggio 2004
Riprende il confronto Stato – Regioni

Riprende il confronto Stato – Regioni

 

Dopo più di tre mesi si è interrotto la scorsa settimana il blocco della Conferenza Stato – Regioni, causato da una dura polemica dei Presidenti delle Regioni nei confronti del Governo. Secondo una stima del Sole 24ore i provvedimenti in attesa del parere delle Regioni valevano "almeno" 36,7 miliardi: segno questo che ormai il raccordo istituzionale tra Stato centrale, regioni e sistema delle autonomie è elemento determinante per governare molti settori economici e sociali. Il 29 aprile si è tenuta finalmente la Conferenza e si sono sbloccate alcune misure che interessano anche le imprese rappresentate da Confcommercio: sono stati approvati una proposta delle Regioni di riforma dell'Enit ed un documento sulla questione della rideterminazione delle concessioni demaniali marittime, ed è stato dato il parere favorevole ai criteri di ripartizione delle risorse per le aree sottoutilizzate (www.regioni.it)

 

Ma ovviamente non finisce tutto qui, perché le Regioni ripropongono tutti i problemi e tutte le difficoltà irrisolte nel rapporto con il Governo: i Presidenti nel loro incontro preliminare alla Conferenza hanno approvato un approvazione del documento proposto dalle Regioni sui meccanismi strutturali del federalismo fiscale, presentato nel giugno 2003. Resta poi aperto anche il confronto sul tema della devoluzione e delle riforme costituzionali.

 

Uno scenario possibile nei prossimi mesi, considerando anche che in questi giorni si è avviato il lavoro dell'Alta commissione sul federalismo fiscale prevista dalla Finanziaria 2003, è una accelerazione del confronto sui meccanismi per l'attuazione dei principi dell'art.119 della Costituzione, che brevemente ricordiamo:

 

  • autonomia finanziaria di Comuni, Provincie, Città metropolitane e Regioni, ossia tributi ed entrate propri secondo principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;
  • compartecipazione al gettito di tributi erariali;
  • fondo perequativo per i territori con minore capacità fiscale;
  • finanziamento integrale, tramite questi gettiti, delle funzioni pubbliche attribuite a regioni ed enti locali;
  • eventuale destinazione di risorse aggiuntive dello Stato in favore di determinate Regioni o enti locali, per finalità di solidarietà e di coesione economica e sociale e per la rimozione di squilibri.

 

Se questo confronto proseguirà positivamente è ipotizzabile che la prossima Finanziaria 2005 conterrà misure per un'attuazione, sia pure parziale, dell'art. 119 della Costituzione. Aumenterà quindi la necessità per il sistema associativo di "presidiare" l'iter legislativo del bilanci delle regioni: dovrebbero infatti progressivamente diminuire le quantità di fondi vincolati, mentre aumenterà la possibilità di realizzare in ciascuna Regione delle vere e proprie manovre economiche, e si sentirà sempre di più il peso di decisioni autonome di carattere fiscale sulle imprese e sui cittadini.

 

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