Liberalizzazioni: pressing dei partiti, si valuta la fiducia

Liberalizzazioni: pressing dei partiti, si valuta la fiducia

Per le formazioni che sostengono l'esecutivo, banche, assicurazioni, ferrovie e autostrade non sarebbero state sufficientemente toccate dal decreto. Catricalà: "non credo ci saranno tante modifiche".

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20 gennaio 2012
Il governo incassa l'apprezzamento del commissario europeo all'Economia, Olli Rehn, sul decreto

Il governo incassa l'apprezzamento del commissario europeo all'Economia, Olli Rehn, sul decreto

liberalizzaizoni, mentre i partiti mettono nel proprio mirino banche, assicurazioni ferrovie e autostrade, che non sarebbero state sufficientemente toccate dal decreto. Ma a mettere a rischio quest'ultimo è soprattutto la minaccia del Pdl di mettersi di traverso se il governo non interverrà

con un decreto e non con un disegno di legge anche sul lavoro. In serata il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, ha mostrato un certo ottimismo, affermando che

''bisogna andare in Parlamento e vedere come si svolge la discussione. Non credo ci saranno tante modifiche perché prima del decreto abbiamo consultato le principali parti politiche che appoggiano il governo, ma naturalmente il Parlamento è sovrano''. Sul possibile ricorso al voto di fiducia Catricalà si è limitato ad osservare come ''per ora il Consiglio dei ministri non si è espresso, la domanda è prematura. Attualmente non c'è un orientamento né in un modo né in un altro. Noi speriamo di andare in Parlamento ed ottenere il consenso necessario''.   

 

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