Libri: "stravolto il provvedimento sulla detraibilità fiscale"

Libri: "stravolto il provvedimento sulla detraibilità fiscale"

L'Associazione Librai Italiani prende atto con amarezza e disappunto dello stravolgimento dell'articolo 9 del decreto Destinazione Italia. Galla: "le librerie non sono affatto beneficiarie della modifica".

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5 febbraio 2014

L'Ali, l'Associazione Librai Italiani aderente a Confcommercio-Imprese per l'Italia, prende atto con amarezza e disappunto dello stravolgimento relativo all'articolo 9 del decreto Destinazione Italia sulla detraibilità fiscale per l'acquisto dei libri. "Il Governo - afferma il presidente Alberto Galla - approva i decreti legge, poi si accorge che non ha i fondi per sostenerli, e a quel punto arrivano gli emendamenti che cambiano completamente le carte in tavola. Gli emendamenti hanno, fra l'altro, disatteso  il principio di base del sostegno alla lettura, per cui l'Ali si è battuta negli anni, e cancellato il tetto di 2mila euro a testa per i lettori - di cui mille per i testi scolastici/universitari e mille per tutte le altre tipologie da sostenere attraverso la detrazione d'imposta del 19% – introducendo un buono sconto per gli studenti delle scuole superiori per l'acquisto di libri di lettura, di cui non viene stabilita l'entità". "Nel precisare che l'Ali è totalmente favorevole ad ogni sostegno per le famiglie meno abbienti in merito all'educazione dei figli – prosegue Galla – non possiamo non rilevare che, contrariamente a quanto si pensa leggendo il nuovo testo dell'articolo 9 e a quanto riportato da alcuni quotidiani, le librerie non sono affatto beneficiarie del provvedimento e, già fiaccate dalla crisi, sarebbero anzi  costrette a sostenere in prima istanza tutto l'onere finanziario derivante dagli sconti concessi nell'utilizzo dei buoni, con conseguenti pesanti incertezze sui rimborsi. Inoltre va sottolineato che molte librerie già vantano crediti con le p.a. per i libri di testo e in passato in alcune realtà, per i dissesti dei vari comuni, non hanno ricevuto i rimborsi dovuti, con gravissime conseguenze per il loro equilibrio finanziario. Il repentino dietro-front del Governo su un provvedimento che dovrebbe finalmente porre l'Italia in linea con quanto accade in diversi paesi della Ue è un segnale assai preoccupante che sta generando forti malumori fra i cittadini e gli operatori commerciali, per cui sollecitiamo l'esecutivo a fare chiarezza oppure a rinviare l'esame del provvedimento nel momento in cui si avrà la certezza di disponibilità dei fondi necessari a sostenere una vera detraibilità per l'acquisto dei libri e la promozione della lettura".

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