Made in Italy: “necessario un approccio più inclusivo e sistemico”

Made in Italy: “necessario un approccio più inclusivo e sistemico”

Confcommercio in audizione in Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera: “bene il rafforzamento della lotta alla contraffazione”.  

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24 ottobre 2023

“Il ddl dovrebbe incidere sui tanti e ben noti vincoli che rallentano il Paese rispetto ai competitor, ma emerge una impostazione più circoscritta, con qualche rischio di eccessiva settorializzazione, soprattutto nelle misure di sostegno finanziario al sistema imprenditoriale”: così Riccardo Garosci, vicepresidente di Confcommercio incaricato dell’Internazionalizzazione, in audizione presso la Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera sul ddl “Made in Italy”.

Nel corso dell’audizione, Garosci ha evidenziato come il provvedimento risulti “principalmente focalizzato sul sostegno ad imprese e filiere” e ha sottolineato l’esigenza “tanto di criteri chiari e condivisi per l’individuazione delle filiere strategiche, quanto di una scelta di livello europeo in materia di tutela del Made In”, rammentando inoltre “la necessità di maggiore attenzione al  ruolo crescente dell’export dei servizi ed al rapporto tra turismo e internazionalizzazione del sistema Paese”. 

Garosci ha poi espresso apprezzamento per “le misure atte a rendere più efficace la lotta alla contraffazione, per la promozione di strumenti innovativi di tracciabilità delle filiere e ambienti digitali interattivi, per gli interventi in favore delle imprese a prevalente partecipazione femminile e per il voucher 3I destinato all’acquisto di servizi di consulenza relativi alla verifica della brevettabilità dell’invenzione e dei processi di innovazione”.

Made in Italy: “servono meno vincoli e un sistema Paese più coeso e competitivo”

“Le imprese dell’export e del turismo ottengono risultati importanti nonostante siano frenate dai vincoli che rallentano il Paese rispetto ai competitor: fisco e servizi pubblici, accesso al credito, maggior costo dell’energia, minore flessibilità del lavoro, difficoltà di gestione di valichi alpini e porti, per citarne alcuni”. Così Riccardo Garosci, vicepresidente di Confcommercio incaricato all’Internazionalizzazione, in audizione davanti alla Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul Made in Italy.

Nel corso dell’audizione Confcommercio ha dichiarato il suo apprezzamento per l’impostazione dell’indagine conoscitiva, che guarda alla competitività dell’impresa italiana nel suo complesso, e ha ribadito l’importanza del turismo come veicolo di branding del Made in Italy, segnalando molte aree di intervento per aumentare la competitività internazionale delle nostre imprese. Tra queste:

  • gli accordi di libero scambio, imprescindibile contesto normativo abilitante per distribuire prodotti e servizi italiani in Paesi esteri;
  • le misure di finanza agevolata e i bandi TEM a sostegno dell’internazionalizzazione per aumentare il numero di aziende esportatrici e consolidare la presenza sui mercati internazionali di quelle che già operano all’estero, aiutandole a “strutturarsi”;
  • lo sviluppo di competenze digitali, linguistiche e professionali più in linea con le esigenze del sistema produttivo, soprattutto nell’export di servizi che è previsto in forte crescita a livello mondiale.

Nel documento consegnato alla Commissione Confcommercio analizza le tante zavorre competitive del nostro sistema Paese e auspica che le riforme e gli investimenti del PNRR, uniti alla consapevolezza di tutte le forze politiche delle difficoltà affrontate dalle nostre imprese, contribuiscano a ridurre il gap il più velocemente possibile.

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