Materie prime critiche, Assofermet presenta il suo piano in Senato

Materie prime critiche, Assofermet presenta il suo piano in Senato

Audizione in Commissione Industria e Agricoltura: servono una diversificazione delle fonti e lo sfruttamento strategico dei Raee. Ok a nuove miniere, ma ci sono rischi.

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13 settembre 2023

Lo scorso 5 settembre Assofermet-Confcommercio è stata audita in Commissione Industria e Agricoltura del Senato sull’approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche. L’Associazione si è dichiarata favorevole alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento, ha messo in luce l’importanza dei Raee nel raggiungimento degli obiettivi strategici e ha espresso il proprio sostegno all’intenzione annunciata dal ministro Urso di riaprire alcune miniere italiane, seppur evidenziandone alcune importanti criticità.

Quello delle materie prime critiche è un argomento sempre più centrale nelle scelte strategiche dell’Unione Europea e degli Stati membri. La sfida più urgente viene dal preoccupante squilibrio fra domanda e offerta: a fronte del grande aumento della domanda previsto per l’immediato futuro, l’offerta appare sempre più influenzata da rischi e sfide di natura geopolitica, ambientale e sociale. Assofermet ritiene che il nostro Paese debba diversificare quanto più possibile, diminuendo progressivamente la dipendenza da alcuni Paesi e, allo stesso tempo, individuando nuovi Paesi fornitori.

Nel proporre misure strutturali sull’approvvigionamento di queste risorse strategiche, per Assofermet vanno tenuti in particolare considerazione i Raee (i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), che rappresentano una vera e propria “miniera urbana” per il nostro Paese: al loro interno si trovano importanti materie prime critiche e, se correttamente raccolti e recuperati, possono diventare una fonte strategica di approvvigionamento. Considerando i dispositivi domestici e aziendali, ad oggi in Italia soltanto il 37% dei raee viene effettivamente raccolto, ampiamente al di sotto dell’obiettivo del 65% fissato dall’Unione Europea. Assofermet ritiene che il sistema di raccolta in essere debba essere analizzato e riveduto con attenzione, e che nel contempo si debba investire di più in impianti industriali in grado di estrarre materie prime critiche dai singoli componenti dei rifiuti, una direzione strategica che, oltre a ridurre la dipendenza dall’importazione di risorse fondamentali, segnerebbe il passaggio a una vera e propria economia circolare e porterebbe a un decisivo incremento dell’occupazione.

Per quanto riguarda, invece, il cosiddetto “Piano minerario” annunciato dal ministro Urso, Assofermet è sostanzialmente d’accordo con l’iniziativa strategica di aprire nuove miniere per il rifornimento di terre rare e materie prime, ma vanno considerati alcuni elementi di rischio. In primo luogo, la riapertura di qualsiasi miniera dovrà tenere conto delle importanti difficoltà attualmente esistenti: non solo i fattori geologici, i costi del capitale e i rischi correlati, ma anche la lunghezza e l'incertezza delle procedure di autorizzazione, oltre alla difficile ricerca di manodopera specializzata.

Secondo l’Associazione, inoltre, andrebbe promossa una mappatura dei siti minerari disponibili per individuare esclusivamente le opportunità concrete di costituire una filiera di imprese che si impegnino nelle attività di estrazione, lavorazione e trasformazione, senza inutili sprechi di energie e risorse.  Un ultimo aspetto da tenere in considerazione è che si tratta di attività economiche evidentemente strategiche, molto più di quanto non lo fossero in passato: per questo motivo, potrebbe essere necessario un intervento diretto, forte e prolungato, dello Stato e/o di Cassa Depositi e Prestiti per sostenere un eventuale ricorso alle miniere.

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