L'auto cresce ma è sempre sotto il livello del 2019

L'auto cresce ma è sempre sotto il livello del 2019

Conferenza stampa Unrae sui nuovi scenari dell'automotive e il futuro della mobilità. Il presidente Crisci: "Non demonizzare il 2035 o si rischia un futuro di immobilità".

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12 dicembre 2023

A novembre 2023 il mercato delle auto in Italia è ancora sotto di 321.000 unità rispetto al 2019 (-18,1%). Le previsioni per i prossimi anni delineano una sostanziale stagnazione: fino al 2027, quando si stimano 1,8 milioni di immatricolazioni, il mercato sarà ancora inferiore agli oltre 1,9 milioni registrati nel 2019. Questa i dati registrati dall'Unrae e dalla Luiss Business School e riportati nell'Osservatorio Auto e Mobilità

Crisci: "La transizione opportunità di crescita da non perdere"

Commentato i dati, il presidente dell'Unrae Michele Crisci: “Si parla di transizione sostenibile economicamente in toni catastrofistici, ma in realtà non è una minaccia bensì una opportunità di crescita per l’industry e tutto l’indotto”. "La transizione significa anche creare nuovi posti o riconvertire quelli esistenti, attrarre investitori esteri e nuovi impianti produttivi”. L’appello di Crisci è che va bene discutere, “ma non per restare immobili o per difendere tecnologie che saranno presto obsolete, altrimenti il rischio è di restare legati al futuro dell’immobilità, quando invece il futuro della mobilità è ricco di opportunità”. “Il 2035 è stato ingiustificatamente demonizzato – ha detto Crisci – ma è sufficientemente lontano per pianificare con efficacia lo sviluppo e la riconversione dell’automotive in Italia, verso le nuove tecnologie motoristiche e di sistemi software per la nuova mobilità”. "Lo si deve fare - ha aggiunto - per rispetto verso i 1,25 milioni di addetti di un settore che produce ancora un fatturato equiparabile al 20% del Pil e un gettito fiscale di 76,3 miliardi di euro”. 

 

 

Mercato auto: anche a novembre prosegue la crescita

I dati del Ministero dei Trasporti indicano che anche a novembre prosegue il trend positivo del mercato dell'auto. In Italia sono state immatricolate 139.278 auto con una crescita sullo stesso mese del 2022 del 16,19%. Il consuntivo dei primi undici mesi chiude a quota 1.455.271 con un incremento del 20,1% sullo stesso periodo del 2022. 

Unrae: "Intervenire sull'attuale schema degli incentivi" 

"Visto il perdurare del ritardo in tema di transizione energetica, l'Unrae ribadisce l'urgenza di intervenire sull'attuale schema incentivi, attraverso un provvedimento che interrompa le indiscrezioni di stampa e l'attendismo che si è creato sul mercato, che non si riflette ancora nei dati delle immatricolazioni". Così il presidente dell'Unrae Michele Crisci commenta i dati del mercato dell'auto di novembre. "Tale revisione - spiega Crisci - dovrebbe prevedere modifiche delle regole attuali, accogliendo le richieste dell'Unrae di innalzamento del price cap e di estensione dell'incentivo a tutte le imprese con bonus a importo pieno, per rendere le stesse regole più fruibili, maggiormente indirizzate ai target europei e utili ad un accelerato rinnovo del parco. Ma la sola revisione degli incentivi non basta". "Richiamiamo ancora una volta - aggiunge Crisci - la necessità di una revisione del regime fiscale delle auto aziendali in uso promiscuo, che potrebbe essere velocemente attuata attraverso i decreti attuativi della Delega Fiscale, in modo da favorire la competitività delle imprese italiane, oltre a rilanciare un settore che, con il veloce ricambio dei veicoli aziendali, è in grado di accelerare il rinnovo del parco complessivo circolante". 

Federauto: “Puntare sulla riformulazione dell'ecobonus"

Secondo Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente della Federazione dei concessionari auto, "l’andamento del mercato non presenta modifiche di rilievo rispetto alle tendenze emerse nei mesi precedenti: l’elettrico non è in grado di innescare la marcia trainante delle vendite e lo stock di auto-immatricolazioni di veicoli a bassissime emissioni sta tornando a crescere, due fattori che stanno assorbendo enormi risorse economiche e impattano sui bilanci dei Dealer. A questo scenario si aggiungono anche i persistenti problemi legati alla logistica delle merci che fanno ritardare le consegne dei veicoli, contribuendo a ‘surriscaldare’ i rapporti con la clientela". "A un mese dalla chiusura dell’anno - osserva De Stefani - che stimiamo chiudere intorno a 1.580.000 autovetture, rileviamo ancora la mancata modifica dello schema degli incentivi alla domanda che porterà ad avere anche per il 2023, un rilevante avanzo di risorse nelle fasce 0-20 e 21-60 g/km di CO2, dimostrando l’inefficacia dei numerosi paletti fissati dall’attuale normativa".

"Al contrario - continua De Stefani  - la rimodulazione del vigente piano Ecobonus, insieme ad una revisione della fiscalità dell’auto aziendale, sarebbe in grado di agevolare la sostituzione di modelli endotermici con alternative a bassissime emissioni e questo rappresenta la vera sfida della transizione ecologica, riguardo alla quale l’Italia si presenta molto indietro rispetto agli altri Paesi europei. Non dimentichiamoci inoltre che per il 2024 sono disponibili ulteriori 630 milioni per autovetture e commerciali leggeri che sommati ai residui 2022 e 2023 costituiscono un cospicuo plafond per stimolare adeguatamente gli acquisti di veicoli non inquinanti". «Attendiamo, al più presto, un confronto allargato con il Governo, già nei prossimi giorni impegnato sul fronte della riconversione industriale nazionale del settore automotive, così da poter rimettere in pista risorse preziose per agevolare il ricambio del parco circolante. Procrastinare ulteriormente questa decisione, in attesa degli esiti del cd “Tavolo Sviluppo Automotive” e la ventilata ipotesi del cd Leasing Sociale, significherebbe rallentare ulteriormente il conseguimento di effetti reali sul mercato e sull’ambiente", conclude De Stefani.

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