Auto: continua la "corsa" del mercato

Auto: continua la "corsa" del mercato

 A maggio immatricolate in Italia 149.411 auto, con una crescita annua del 23,1%. Unrae: "Rivedere la fiscalità". Federauto: "Continuare a sostenere la transizione ecologica del settore". 

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1 giugno 2023

I dati del Ministero dei Trasporti indicano che a maggio sono state immatricolate in Italia 149.411 auto, con una crescita sullo stesso mese del 2022 del 23,1%. Nei primi cinque mesi dell'anno le immatricolazioni sono state 702.339 con un incremento rispetto allo stesso periodo del 2022 del 26,1%. I trasferimenti di proprietà sono stati 448.397 a fronte di 403.870 passaggi registrati a maggio 2022, con un aumento del 11,03%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 597.808, ha interessato per il 24,99% vetture nuove e per il 75,01% vetture usate. Le immatricolazioni rappresentano le risultanze dell'Archivio Nazionale dei Veicoli al 31.5.2023, mentre i dati relativi ai trasferimenti di proprietà si riferiscono alle certificazioni rilasciate dagli Uffici della Motorizzazione nel mese di maggio 2023. 

Unrae: "Rivedere la fiscalità e sfruttare bene il piano delle ricariche pubbliche"

Secondo il presidente dell'Unrae, Michele Crisci, "il lento cammino dell’elettrico ritarda il processo di decarbonizzazione, che invece richiederebbe interventi su più fronti, a partire da quello fiscale con la revisione dell’imposizione sulle auto aziendali in uso promiscuo che giocano un ruolo centrale nella diffusione della mobilità a zero emissioni". Secondo Crisci, “l’esame del DDL Delega per la riforma fiscale, entrato nel vivo del dibattito parlamentare, è l’occasione per riservare un ruolo fondamentale alla revisione della fiscalità dell’auto, come prevedono gli emendamenti proposti da Unrae e presentati da diversi deputati della commissione Finanze della Camera, che ringraziamo per averne condiviso l’urgenza e l’opportunità, auspicando con forza una rapida e integrale approvazione”.

Le misure richieste riguardano, in particolare: l’introduzione di aliquote differenziate per la detraibilità dell’IVA in base alle emissioni di CO2 (100% per la fascia 0-20 g/Km, 80% per la 20-60 g/Km e 50% per quelle > 60 g/Km); l’aumento del tetto di deducibilità dei costi dei veicoli di nuova immatricolazione parametrandolo alle fasce di emissione di CO2 sopra citate; riduzione a tre anni del periodo di ammortamento.

"È necessario, inoltre - ha detto Crisci -  recuperare i ritardi accumulati sul fronte delle infrastrutture di ricarica: il 9 giugno scadono i termini per la presentazione dei progetti per la realizzazione di colonnine di ricarica pubbliche da parte degli operatori, è un’occasione da non perdere, i tempi sono molto stretti, mancano solo 8 giorni per la presentazione dei progetti e dopo la loro approvazione e la concessione dei finanziamenti, dovranno essere realizzati nell’arco di soli 12 mesi. Ci auguriamo che tutti i soggetti coinvolti, pubblici e privati, facciano tutto il necessario per rendere operativo questo provvedimento”.

Sullo stesso fronte, il Presidente dell’Unrae si augura che sia giunta, finalmente, in dirittura di arrivo l’emanazione da parte del Mimit delle norme per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica da parte di privati e condomini, “senza dimenticare  la necessità di intervenire su una politica infrastrutturale ad ampio raggio e di orizzonte lungo anche per il rifornimento di idrogeno, in linea con la nuova direttiva AFIR”.

Federauto: "Proseguire e migliorare la strategia di sostegno alla transizione ecologica" 

"Il risultato di maggio è un segnale incoraggiante ma non dimentichiamo che il confronto avviene sempre sui volumi depressi realizzati nel primo semestre 2022". Questo il commentodi Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.

"Piuttosto, il tempo passa e le vendite di veicoli a zero e bassissime emissioni, fondamentali per raggiungere gli obiettivi in termini di CO2 a partire dal 2035 decisi da Bruxelles, restano sempre marginali, non riuscendo a contribuire in modo determinante alla riduzione delle emissioni e al rinnovo del parco circolante autovetture", continua De Stefani.

"L’ecobonus, con le risorse che vengono impiegate con il contagocce nelle fasce 0-20 e 21-60 g/Km di CO2 e sono azzerate da tempo per la fascia 61-135 g/Km di CO2, fatica ad imprimere quell’accelerazione indispensabile a convogliare le preferenze di acquisto degli italiani verso le motorizzazioni elettriche e plug-in. Come condiviso con il Ministero Matteo Salvini, in occasione dell’Automotive Dealer Day 2023, attendiamo il riavvio del Tavolo Automotive presso il MIMIT così da poter ridefinire la strategia di sostegno per una transizione ecologica efficace e sostenibile per i soggetti investiti dalla rivoluzione elettrica, senza perdere ulteriore terreno rispetto agli altri grandi mercati europei, in cui le immatricolazioni di auto a zero emissioni raggiungono già quote di rappresentatività a doppia cifra. Nel nostro Paese, l’impatto ambientale dell’elettrico è ancora estremamente basso», osserva De Stefani «ma con una serie di immediate azioni correttive all’ecobonus, in linea con il principio della neutralità tecnologica, e la revisione strutturale della fiscalità sugli autoveicoli, questa lenta progressione potrebbe accelerare, riducendo la pressione economica su cittadini e imprese – che operano oltretutto ancora in un contesto di elevata inflazione – abbattendo simultaneamente le emissioni di CO2 e rinnovando il vetusto parco italiano. A tal proposito, le recenti dichiarazioni del Ministro Urso fanno ben sperare per un rilancio più pragmatico del piano incentivi per la domanda automotive".

"Sul fronte infrastrutture di ricarica elettrica - ha concluso De Stefani - apprezziamo l’avvio dei bandi pubblici per la presentazione di progetti di installazione nei centri urbani e superstrade e la definizione delle modalità e funzionamento della Piattaforma unica nazionale (PUN) dei punti di ricarica, che però richiede ancora ulteriori adempimenti tecnici per essere pienamente operativa. Tuttavia, l’obiettivo fissato dal PNIEC di 6 milioni di auto circolanti al 2030 alimentate ad energia elettrica (di cui 4 milioni di BEV), con gli attuali volumi, resta una chimera: i contributi per le colonnine installate da professionisti e imprese previsti dal DM 25 agosto 2021 restano non fruibili così come quelli destinati alle utenze private e ai condomini ex DPCM 4 agosto 2022. In tale ambito il quadro regolatorio deve trovare una più rapida attuazione".

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