Assorologi: "Il mercato si conferma solido"

Assorologi: "Il mercato si conferma solido"

Il mercato italiano degli orologi da polso nel 2024 si è mantenuto sugli stessi valori dell’anno precedente per un valore complessivo di poco inferiore ai 2 miliardi di euro.  

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20 marzo 2025

Il mercato italiano degli orologi da polso nel 2024 si è mantenuto sugli stessi valori dell’anno precedente per un valore complessivo di poco inferiore ai 2 miliardi di euro. Questa è la stima elaborata da NielsenIQ & GfK per Assorologi sulla base della analisi comparativa delle diverse fonti di informazione disponibili, tra cui principalmente l’indagine mensile realizzata dalla stessa NIQ&GfK per monitorare le vendite di orologi da parte dei punti di vendita (Retail Panel) e la ricerca annuale realizzata per conto dell’Associazione sugli acquisti di orologi da polso da parte del consumatore italiano (Consumer panel). Secondo l’indagine “Consumer 2024” dedicata al consumatore italiano (indipendentemente dal canale d’acquisto) gli orologi acquistati sono circa 5,3 milioni (- 0,7% rispetto al 2023), con una modesta contrazione a valore (1,28 miliardi, -1,5% sul 2023), mentre l’indagine “Retail” dedicata al solo canale orologerie (indipendentemente dalla nazionalità dell’acquirente) evidenzia a quantità un mercato stabile da 3,9 milioni di pezzi per un valore di 1,1 miliardi di euro (-2,2%). Tra i principali punti emersi dalla ricerca sul consumatore si nota che le vendite di orologi si sono mantenute abbastanza stabili negli ultimi due anni, nonostante il contesto generale difficile, con tante incertezze sul piano sociale, politico ed economico, e dinamiche di consumo più lente. Il canale online ha avuto una piccola ripresa dopo tre anni di calo (35,4% in quantità e 25,6% in valore), ma non sembra riuscire a tornare ai livelli altissimi del periodo Covid (2020), quando si sfiorò il 40% in quantità e il 30% in valore. Il canale delle gioiellerie sta perdendo terreno, anche se rimane comunque il più importante per il settore (43% in quantità, contro il 47% del 2023, e 56% in valore, contro il 64% del 2023). Pe quel che riguarda i fattori che influenzano gli acquisti, il design è in netta crescita (34%), mentre la marca (27%) perde terreno e il prezzo (25%) rimane stabile. Guardando agli smartwatch, ci sono alcuni cambiamenti interessanti. Prima questi prodotti erano visti soprattutto come qualcosa di maschile e per giovani, ma ora sono usati quasi in ugual misura da uomini e donne e stanno prendendo piede anche tra le persone più adulte. Per il 2024, si prevede che le vendite di smartwatch raggiungano circa 2,4 milioni di pezzi, più o meno come l'anno scorso (-0,3%). Il canale online rimane il più popolare, con il 52% degli acquisti, e Amazon continua a dominare (37%), seguito dal sito della marca (8%), altri e-commerce (3%), siti di negozi (2%) e aste online (1%). Per quanto riguarda gli acquisti nei negozi fisici, il canale dell’elettronica è il più scelto (27%), mentre le orologerie tradizionali (5%) e i negozi monomarca (5%) sono ancora marginali.

Borsetti: "Il settore conferma la sua solidità"

Commentando i dati dell'indagine NielsenIQ & GfK, il presidente di Assorologi, Marcello Borsetti, ha evidenziato che "il mercato dell’orologeria dimostra una notevole resilienza, mantenendo stabilità nelle sue dimensioni fondamentali e, nonostante un contesto macroeconomico complesso e segnato da incertezze, il settore conferma la sua solidità, a testimonianza di un interesse e di un valore che il consumatore continua a riconoscere all’orologio. Allo stesso tempo, le aziende continuano a investire in innovazione attraverso lo sviluppo di nuovi materiali, design e tecnologie, elementi chiave per rafforzare ulteriormente l’attrattività del prodotto". Dopo anni in cui l’inflazione ha inciso sul potere d’acquisto, la stabilizzazione dei prezzi apre scenari più favorevoli. Tuttavia, il consumatore resta cauto, con una propensione all’acquisto ancora condizionata da fattori esterni – dall’andamento dell’economia alle dinamiche sociali e politiche internazionali che ne frenano le scelte. È evidente che il settore non soffre di una crisi d’identità, bensì di un contesto che ne limita la piena espressione in termini di volumi d’affari. La costanza dei consumi, pur in questa fase attendista, conferma il ruolo dell’orologeria come segmento di riferimento nel mondo degli accessori personali, capace di mantenere il proprio fascino e la propria rilevanza nel tempo".

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