Milano: Confcommercio chiede Imu agevolata per i negozi

Milano: Confcommercio chiede Imu agevolata per i negozi

Sollecitata una tassazione ridotta per gli immobili che ospitano attività artigianali, commercio al dettaglio e locali, a fronte di una maggiorazione per i negozi sfitti da più di sei mesi.

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16 maggio 2012

Confcommercio ha chiesto al Comune di Milano un'aliquota agevolata dell'Imu per gli immobili
che ospitano attività artigianali, commercio al dettaglio e locali, a fronte di una maggiorazione per i negozi sfitti da più di sei mesi. Più nello specifico, la richiesta fatta al Comune è di prevedere un'aliquota Imu ridotta (da un minimo dello 0,46% a un massimo dello 0,61%) per quegli immobili che ''per il possessore costituiscono ai fini delle imposte sui redditi beni strumentali per lo svolgimento di attività artigianali, di commercio al dettaglio e somminitrazione di alimenti e bevande
in locali aperti al pubblico'', è scritto nel documento consegnato ai consiglieri componenti la Commissione Commercio. Al contrario, nell'ipotesi di Confcommercio, i negozi ''non locati per un periodo superiore a 6 mesi'' dovrebbero essere soggetti a un'aliquota maggiorata, compresa tra lo 0,77% e lo 0,91%. In nessun caso si arriva però al massimo consentito per l'aliquota su seconde case e negozi, l'1,06%, una delle ipotesi invece al vaglio della Giunta per il Bilancio 2012. Infine, Confcommercio ha proposto di destinare una parte del gettito dei tributi locali (dall'Imu alla Tarsu) che gravano sulle attività commerciali al finanziamento dei Distretti Urbani del Commercio, il progetto che coinvolge alcune zone della città e che prevede la promuozione delle attivitàcommerciali attraverso una riqualificazione del contesto urbano.

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