Fnaarc "apre" ai giovani, ecco il nuovo logo
Fnaarc "apre" ai giovani, ecco il nuovo logo
Nasce Agenti Fnaarc, un “filo” tra passato e futuro per rilanciare la professione. Petranzan: "mancano agenti di commercio, bisogna sostenere i giovani”.
Fnaarc, la Federazione degli agenti e rappresentanti di commercio aderente a Confcommercio, ha presentato il suo nuovo logo, rinnovato pensando allo sviluppo associativo con l’apertura verso le nuove generazioni di agenti. “Occorre far conoscere ai giovani agenti di commercio il valore e il potenziale dell’Associazione, oltre al vantaggio di essere iscritti. Fare l’agente - spiega il presidente Alberto Petranzan - è il lavoro più bello del mondo, ma bisogna tutelarsi. Le nuove generazioni non conoscono i propri diritti e doveri nell’intraprendere un’attività imprenditoriale, rischiando così di non farcela. Il nuovo logo vuole dare maggiore visibilità alla nostra Federazione e far conoscere la tutela, i servizi e le opportunità che si possono ottenere facendo parte di una grande comunità di colleghi quale è il nostro sindacato".
"Malgrado la crescita delle vendite online, gli agenti di commercio sono infatti figure professionali ancora molto richieste dal mercato. Inoltre, considerata l’età media di 50 anni della categoria, si prevede nel prossimo futuro un importante ricambio generazionale che aprirà le porte della professione ai giovani. Si tratta - prosegue il presidente Fnaarc - di un lavoro che, se intrapreso in maniera consapevole, può dare grandi soddisfazioni. Tuttavia, non tutti i mandati d’agenzia proposti sono sostenibili e vantaggiosi: da un lato è quindi importante, soprattutto per chi non ha esperienza, rivolgersi all’Associazione per tutelare i propri diritti e interessi, mentre dall’altro le piccole e medie imprese devono riconoscere il ruolo centrale della rete di vendita degli agenti, fondamentale per il proprio sviluppo".
“Basta clausole capestro. le case mandanti devono riconoscere il valore del lavoro di noi agenti. La mancanza del ricambio generazionale sta iniziando a mettere in difficoltà alcune reti commerciali. È necessario che anche le aziende si pongano il problema se vogliono presidiare i territori, arginare la concorrenza spietata dell’online e avere uno sviluppo solido dei propri fatturati. Se noi abbiamo la possibilità di svilupparci, allora anche le aziende potranno svilupparsi, e viceversa. Noi siamo la loro faccia sul mercato”, conclude Petranzan.