Cambio della guardia alla guida di Federauto
Cambio della guardia alla guida di Federauto
Massimo Artusi è il nuovo numero uno della Federazione per il periodo 2024-2027. “L’obiettivo strategico è l’ulteriore aumento della nostra presenza e del nostro ruolo nei tavoli associativi e istituzionali”.
Il Consiglio Generale di Federauto, tenutosi a Roma il 26 marzo scorso ha nominato all’unanimità come nuovo presidente della Federazione, per il triennio 2024-2027, Massimo Artusi, della Romana Diesel Spa, la più grande concessionaria europea dei Gruppi Iveco e CNH Industrial, e componente del Board dell’Associazione dei dealer europei AECDR (Alliance of European Car Dealers and Repairers). Artusi subentra ad Adolfo De Stefani Cosentino.
“Ringrazio tutti gli associati di Federauto per la fiducia accordatami e, in particolare, il presidente uscente, che in questi anni ha svolto un’azione importante per il rilancio e la crescita della Federazione. Trovo una ‘macchina” ben rodata, con un telaio solido costituito dai collaboratori della Federazione, e un motore affidabile e prestante costituito da tutti i nostri associati”, le sue prime parole da nuovo numero uno.
“Intendo promuovere le attività di Federauto nel segno della continuità in questi tempi complessi per la nostra categoria, impegnata a misurarsi da una parte con le incertezze di un complicato processo di transizione green per il comparto automotive, dall’altra con l’evoluzione dei rapporti tra dealer e case costruttrici. Sono due sfide strategiche per il futuro delle nostre aziende che, non dobbiamo dimenticarlo, si confrontano anche con nuovi modelli contrattuali di incerta prospettiva, come l’introduzione del modello di agenzie e alla composizione dei margini. Per affrontare al meglio queste sfide, nello svolgimento del mio compito, avrò sempre come stella polare l’unità di tutta la categoria a prescindere dalle dimensioni e, come obiettivo strategico, l’ulteriore aumento della nostra presenza e del nostro ruolo nei tavoli associativi e istituzionali – italiani ed europei – per riaffermare ovunque la nostra insostituibile funzione tra la produzione e il mercato”, ha concluso Artusi.