Orario dei negozi, la Consulta respinge i ricorsi

Orario dei negozi, la Consulta respinge i ricorsi

Per la Corte Costituzionale sono infondate le questioni di legittimità costituzionale sulla deregulation di orari e aperture inserite nel decreto Salva Italia. Critiche di Confcommercio Veneto e Toscana.

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20 novembre 2012

La Corte Costituzionale, con la sentenza 299/2012, ha dichiarato "non fondate le questioni di legittimità costituzionale" relative alla deregulation degli orari e aperture inserite nel decreto "Salva Italia". Sono stati così rigettati i ricorsi in materia presentati nei mesi scorsi dalle Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Lombardia e Piemonte. Di fatto, dunque, la Corte conferma la legittimità della normativa attualmente in vigore, che non stabilisce alcun limite agli orari, né alle aperture festive. "Con il dispositivo della Corte Costituzionale e l'applicazione del decreto 'Salva Italia' - commenta il presidente di Confcommercio Veneto, Massimo Zanon - si pregiudicheranno la salvaguardia dei centri storici e la funzione sociale dei negozi di vicinato, con conseguenze sia sul piano della vita delle città che su quello della sicurezza dei cittadini. Un atto che Confcommercio Veneto percepisce come una prevaricazione dei centralismi sulle competenze regionali". ''Il piccolo commercio rischia di scomparire, schiacciato dai colossi della grande distribuzione pronti a sacrificare giorni di riposo e a procedere a colpi di aperture no stop nella disperata caccia al cliente. Cosa che gran parte degli esercizi commerciali non sono in grado di fare'', ha invece detto il presidente di Confcommercio Toscana Stefano Bottai. Questa sentenza ci sorprende - è il commento di Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza - perché esperti costituzionalisti da noi interpellati ritenevano che la norma nazionale fosse in palese contrasto con le competenze sul commercio chiaramente affidate alle Regioni con la riforma del Titolo V. Ora analizzeremo approfonditamente le trenta pagine delle motivazioni relative alla sentenza, ma quello che più preoccupa è cosa potrà accadere in futuro: tutto, a questo punto, può essere interpretato e stravolto". Da parte sua, il presidente di Ascom Padova, Fernando Zilio, ha parlato di "un colpo si spugna definitivo a dieci anni di discorsi vuoti sul federalismo, spero non sia un colpo di spugna definitivo anche per il commercio dei nostri centri urbani''.

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