Intervento del presidente Sergio Billé all'Osservatorio Confcommercio-ACI

Intervento del presidente Sergio Billé all'Osservatorio Confcommercio-ACI

"Il processo di pianificazione dei trasporti urbani è stato sino ad oggi quasi esclusivamente mirato all'organizzazione della mobilità delle persone, con pesanti diseconomie per l'approvvigionamento degli esercizi commerciali.

Si stima che oltre il 60% del trasporto merci avviene all'interno dell'area dei Comuni e che nei prossimi 25 anni il suo impatto sulle città è destinato a crescere in modo considerevole.

Sebbene nelle linee guida al nuovo Piano Generale dei Trasporti si parli di un'elevata quota di movimentazione di merci nelle brevi e medie distanze e di prevalenza del trasporto stradale, le esigenze della distribuzione delle merci nelle aree urbane vengono completamente ignorate.

Si ignora soprattutto che le imprese commerciali ed i pubblici esercizi più in generale effettuano con propri autoveicoli oltre il 90% di tali trasporti e che, pertanto, un progetto di razionalizzazione del settore non può prescindere da questa realtà, né tanto meno essere fondato su una drastica riduzione del trasporto in conto proprio.

Il problema della mobilità delle merci in ambito metropolitano, particolarmente rilevante sia sotto l'aspetto economico che ambientale, costituisce un tema centrale nel processo di elaborazione urbanistica, nel quale deve essere incluso un più razionale sviluppo delle attività commerciali ed un adeguato livello di accessibilità delle zone interessate.

Poiché l'obiettivo primario è quello di aumentare l'efficienza del sistema, si pone l'esigenza di acquisire informazioni sulle carenze organizzative, gestionali ed infrastrutturali che incidono sui meccanismi di funzionamento e di governo del processo distributivo.

A questo fine non vi è dubbio che la redazione dei Piani Urbani del Traffico debba essere supportata da analisi quantitative sugli aspetti più qualificanti della domanda e dell'offerta di trasporto (movimento e sosta), da definire con il coinvolgimento delle Associazioni di categoria interessate.

Inoltre si ritiene necessario un monitoraggio sulle esigenze logistiche del Terziario, soprattutto per la realizzazione di piattaforme logistiche o di centri merci nei quali effettuare le operazioni preliminari alle consegne alla rete commerciale.

Inevitabilmente, senza una adeguata riorganizzazione delle infrastrutture destinate alla logistica distributiva, l'effetto combinato degli incrementi di traffico e delle crescenti esigenze della rete commerciale determineranno la progressiva incapacità dell'intero sistema distributivo a corrispondere alle aspettative della collettività.

L'Osservatorio della Mobilità delle Merci che nasce oggi dalla collaborazione fra Aci e Confcommercio vuole essere un primo decisivo passo in questa direzione, per aprire un confronto con tutte le parti interessate sugli aspetti critici del sistema e per evitare che l'emergenza antismog divenga l'unico criterio di regolamentazione della circolazione.

Inoltre, come Confcommercio, attraverso l'Osservatorio intendiamo evidenziare il ruolo determinante delle imprese commerciali nella gestione dei processi distributivi e stimolare un maggior coordinamento fra Stato, Enti territoriali ed altri Enti che hanno competenza in materia di circolazione e traffico.

Le questioni ancora da risolvere per il trasferimento dallo Stato agli Enti locali di competenze in materia di trasporti, di definizione di una rete logistica nazionale e di liberalizzazione dell'autotrasporto merci non sono di poco conto e le scarse battute che il documento preliminare al Piano Generale dei Trasporti dedica ad un tema così rilevante ne sono una dimostrazione evidente.

L'Osservatorio non avrà dunque un compito facile. Ritengo tuttavia che l'Aci sia oggi il soggetto più qualificato per assumere questa responsabilità e che con la sua lunga esperienza nella gestione di analoghe iniziative costituisca una garanzia di sicuro successo". 

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