PER GLI ALBERGHI 2001 DA DIMENTICARE

PER GLI ALBERGHI 2001 DA DIMENTICARE

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20 febbraio 2002

Federalberghi: per il turismo un 2001 da dimenticare

 

“Il 2001 per il turismo italiano, ed il comparto alberghiero in particolare, è stato un anno da dimenticare”. È quanto sostiene il Presidente della Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura del consuntivo elaborato dall’Osservatorio Turistico-Alberghiero permanente della Federazione.

“Nei primi otto mesi dell’anno, infatti, - ha precisato Bocca- avevamo un incremento di pernottamenti dell’1,7%, frutto di un +3,7% degli stranieri ed un +0,4% degli italiani. Dopo gli attentati terroristici dell’11 settembre, invece, il trend è crollato.

“Abbiamo così registrato da settembre a dicembre una perdita del 7,7% in generale, determinata da un -12% degli stranieri ed un -4% degli italiani”. Di conseguenza la paura di viaggiare nel Bel Paese si è fatta sentire non solo per gli stranieri, ma anche imprevedibilmente per gli italiani.

“Questo repentino blocco di clienti stranieri, nell’ultimo quadrimestre dell’anno, - ha aggiunto Bocca- ha purtroppo interessato tutte le principali nazionalità di provenienza.

“Da settembre a dicembre i tedeschi sono diminuiti del 3,6%, i francesi del 21,3%, gli inglesi del 20,7%, gli statunitensi del 19,3%, i giapponesi del 19,4% ed i canadesi del 20,5%. “Numeri da capogiro, - ha sottolineato il Presidente della Federalberghi- che se rapportati ai mancati introiti, fanno registrare una perdita di fatturato per il turismo pari a 3 miliardi di Euro, di cui 1 miliardo di Euro per il solo comparto alberghiero, su un fatturato complessivo del settore pari a 70 miliardi di Euro (oltre il 6% del Pil nazionale).

“Chi quindi ha sostenuto a più riprese che il turismo non aveva sofferto -ha affermato Bocca- deve ricredersi di fronte a cifre così nette, confermate d’altronde anche da una recente indagine dell’Istat".

“Il nostro disappunto deriva poi da un mancato intervento governativo, che non ha accolto la nostra richiesta di fiscalizzazione degli oneri sociali, mettendo così a rischio migliaia di posti di lavoro ed ha mantenuto, non concedendo la detrazione dell’Iva del turismo congressuale per gli alberghi, un ingiustificato e dannoso gap competitivo rispetto alle imprese ricettive di Paesi europei che invece attuano da tempo questa misura“.

Per quel che riguarda le previsioni per il 2002, secondo Bocca "ci sarà un andamento del turismo a due velocità. Nel primo semestre si dovrebbe registrare per il comparto alberghiero una flessione marcata, tra il 4% ed il 5%, frutto di una costante frenata della componente estera ed una contrazione di quella nazionale. Nel secondo semestre, invece, è attesa una netta ripresa, grazie alle vacanze estive ed all’autunno nel corso del quale dovremmo assistere ad un recupero della clientela statunitense e giapponese.

“Le prospettive, in ragione d’anno, fanno ritenere che il 2002 dovrebbe chiudere con un segno negativo intorno all’1%. Ci auguriamo -ha concluso Bocca- che il mercato smentisca questa ipotesi e la capacità attrattiva del nostro Paese e delle nostre aziende, abbinato ad un rapporto qualità-prezzo competitivo a livello mondiale, consenta un recupero totale delle quote di mercato perse nel 2001”.

 

 

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