Per l'euro l'ennesima prova dei mercati

Per l'euro l'ennesima prova dei mercati

Si apre un'altra settimana di passione per l'Eurozona e la moneta unica dopo il venerdì nero delle Borse. Preoccupano la situazione della Grecia e le divisioni interne all'Ue sulla riforma della governance.

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12 settembre 2011

Un'altra settimana di passione per l'Eurozona e la moneta unica. Dopo lo scivolone subito dall'euro e le nuove tensioni sullo spread tra Btp e Bund tedeschi di venerdi' scorso si guarda con il fiato sospeso alla riapertura dei mercati. Ad alimentare le attese non c'è solo il 'dopo Juergen Stark', il rappresentante della Germania nel Comitato esecutivo della Bce che ha deciso di lasciare l'incarico perché in disaccordo con gli interventi di Francoforte a sostegno dell'Italia. Il difficile salvataggio della Grecia, le preoccupazioni per l'impatto del rallentamento della crescita economica sui debiti
sovrani, le divisioni interne all'Ue sulla riforma della governance - ovvero l'introduzione di nuovi meccanismi per vigilare sui conti dei singoli Paesi e sanzionare gli indisciplinati - e sul potenziamento del fondo salva-Stati (l'Efsf) creano un clima di grande incertezza che espone l'Ue l'euro a pericolosi sbandamenti. ''Mi aspetto che i problemi ancora aperti vengano risolti al più tardi venerdi' prossimo'', ha auspicato il commissario per gli affari economici e monetari Olli Rehn in un inusuale intervento domenicale. Con il quale ha dato il benvenuto alle nuove misure annunciate dalla Grecia e che dovrebbero consentire di dare il via libera ai nuovi aiuti entro fine mese. Rehn ha poi colto l'occasione per ribadire quanto sia ''urgente'' e ''prioritario'' potenziare il fondo salva-Stati (Efsf), lo strumento che dovrebbe subentrare alla Bce nella controversa missione di acquistare titoli di Stato dei Paesi in difficoltà. Nei prossimi giorni i riflettori saranno quindi ancora puntati su Bruxelles e le istituzioni europee per vedere se riusciranno a uscire da quell'impasse che sta bloccando l'applicazione degli accordi tanto faticosamente raggiunti dal
vertice straordinario dell'Eurogruppo del 21 luglio scorso sul caso Grecia e per la riforma dell'Efsf.
Già oggi, mentre Rehn presenterà il rapporto sullo stato di salute delle finanze pubbliche dei Paesi di Eurolandia, il presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso sarà a Berlino per fare il punto della situazione con la cancelliera Angela Merkel. Martedì sarà poi il presidente del Consiglio
Silvio Berlusconi a volare prima a Bruxelles e poi a Strasburgo per cercare di rassicurare l'Unione - e i mercati - sulla 'solidità' della manovra italiana e raccogliere le valutazioni del presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e di Barroso. Questo mentre Parlamento e Consiglio continueranno a negoziare per trovare un compromesso che consenta di approvare quanto prima la riforma della governance. Ma tra gli appuntamenti piu' attesi c'è quello con le prime previsioni economiche d'autunno che Bruxelles renderà note giovedì aggiornando i dati 2011 su Pil e inflazione dei sette principali Paesi: Italia, Germania, Spagna, Francia, Olanda, Polonia e Gran Bretagna. La limatura delle stime sulla crescita rispetto alla primavera scorsa appare scontata.
In ogni caso, a dover fare i conti con il rallentamento della crescita e le sue conseguenze, nonché su tutte le altre spinose questioni ancora sul tappeto, saranno poi i ministri delle finanze dei 27, il presidente della Bce Jean-Claude Trichet e i governatori delle banche centrali. Che venerdì e sabato si incontreranno a Wroclaw, in Polonia, per una riunione che si annuncia tutta in salita.

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