Per l'euro settimana decisiva

Per l'euro settimana decisiva

Il patto Ue a 26 siglato a Bruxelles va al vaglio dei mercati, rischio speculazione sui titoli di Stato. In vista il declassamento dei rating da parte di S&P. Duello Clegg-Cameron: "sbagliato il veto, rischiamo l'isolamento".

DateFormat

12 novembre 2011


Si saprà alla riapertura dei mercati se il patto sul bilancio varato dal Consiglio Europeo ha colto nel segno. I leader europei hanno lasciato Bruxelles dichiarando che l'accordo sulla nuova unione fiscale a Ventisei servirà a superare la crisi del debito. Ma una soluzione così a lungo termine rischia di non bastare per difendere il sistema bancario dai rischi di crac e l'andamento dei titoli di
Stato dagli attacchi della speculazione. L'unica nota positiva riguarda l'abbandono del coinvolgimento dei privati, cioè delle banche, nella ristrutturazione dei debiti sovrani voluto da Angela Merkel con effetti disastrosi sul corso di azioni e obbligazioni. I primi ad essersene convinti sono i governatori delle banche centrali e i funzionari degli organismi internazionali che ieri hanno rinforzato gli inviti a stringere i tempi del potenziamento del fondo salva-Stati (Efsf) e del versamento di 200 miliardi di euro al Fondo Monetario Internazionale da parte dei membri dell'Ue
per finanziare le iniziative anti-crisi. "Quello che è successo a Bruxelles è parte della soluzione, ma non rappresenta la soluzione", ha ammonito il capo-economista del Fmi, Olivier Blanchard, provocando l'immediata reazione del componente tedesco della Bce, Juergen Stark. Secondo il quale, un maggior impegno del Fmi in Europa "sarebbe un atto di disperazione". Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, invece ha ammonito i governi europei a fare la loro parte "implementando il risanamento dei conti pubblici e le politiche per la crescita". Il Consiglio Europeo non ha sciolto un altro nodo importante: l'eventualità di un ruolo più attivo della Banca Centrale Europea. Lasciando campo libero all'agenzia Standard and Poor's: entro il prossimo week è atteso il declassamento in serie di Germania, Francia ed Italia. Con conseguente affondo della speculazione su Oat francesi e Btp italiani. Il sistema di governo dell'euro resta nel mirino mentre il governo inglese si spacca. Il vice-premier Nick Clegg ha contestato la decisione del premier David Cameron di non aderire al patto europeo di bilancio. "E' un male per la Gran Bretagna", ha detto il leader liberal-democratico alla Bbc sottolineando il pericolo di rimanere isolati all'interno dell'Ue. "Non è una buona cosa per il lavoro, per la City, per la crescita e le famiglie" ha aggiunto paventando il rischio che il Regno Unito sia considerato "irrilevante" anche da un partner solido come gli Stati Uniti. Gli inglesi però stanno con Cameron. Il 60% appoggia la sua decisione, il 48% vorrebbe addirittura uscire dall'Ue. Intanto ritorna il caso Grecia. La trojka Ue-Bce-Fmi sbarca oggi ad Atene per una serie di colloqui con il premier Lucas Papademos. All'ordine del giorno la verifica sul piano di austerità.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca