Pescara: un danno per i commercianti ittici il fermo biologico

Pescara: un danno per i commercianti ittici il fermo biologico

In una nota inviata alle autorità regionali e provinciali, l'Associazione dei commercianti di prodotti ittici della Confcommercio lamenta le difficoltà della categoria in merito all'entrata in vigore del Regolamento Europeo sulla pesca.

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21 giugno 2010

In una nota inviata alle autorità regionali e provinciali, l’associazione dei commercianti di prodotti ittici della Confcommercio di Pescara, ha evidenziato le difficoltà e le preoccupazioni della categoria in merito all’entrata in vigore del Regolamento Europeo sulla pesca. La necessità di operare il “fermo biologico”, strettamente correlato all’allargamento delle maglie delle reti da pesca previsto dalla nuova normativa, determinerebbe infatti l’arresto dell’attività di pesca da parte della marineria pescarese.

Ciò comporterebbe un gravissimo danno economico per le pescherie, moltissime delle quali lavorano esclusivamente con prodotto locale. L’indisponibilità di quest’ultimo costringerebbe quindi la stragrande maggioranza delle attività del settore alla chiusura forzata, con le immaginabili conseguenze economiche e sociali sugli operatori e sulle loro famiglie.

L’Associazione chiede di prevedere lo stanziamento di contributi economici a fondo perduto da destinare agli operatori che dovessero essere costretti a chiudere le loro attività per tutto il periodo di durata del “fermo biologico”.

 

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