Credito: nuovo accordo tra Abi e imprese

Credito: nuovo accordo tra Abi e imprese

Tra le misure, che favoriranno soprattutto le pmi, quelle relative agli allungamenti della durata dei mutui e delle scadenze del credito a breve termine. Prorogata anche la validità dell'accordo sottoscritto nel febbraio 2012.

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1 luglio 2013
 
Nuovo accordo sul credito a favore delle imprese, soprattutto piccole e medie. L'intesa, che rivede le misure di sospensione e di allungamento dei finanziamenti e focalizza il bacino dei potenziali utilizzatori, è stata firmata da Abi, Alleanza delle cooperative, Cia, Claai, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia, Confetra, Confindustria e Rete Imprese Italia. 
 
Tra gli interventi finanziari previsti, la possibilità di sospensione per 12 mesi della quota capitale delle rate di mutuo, e quella per 12 o 6 mesi della quota capitale prevista nei canoni di leasing immobiliare e mobiliare. Prevista inoltre la possibilità di allungare la durata dei mutui, in misura maggiore rispetto al precedente accordo; di spostare in avanti fino a 270 giorni le scadenze del credito a breve termine per esigenze di cassa con riferimento all'anticipazione di crediti certi ed esigibili; di allungare per un massimo di 120 giorni le scadenze del credito agrario di conduzione.
 
Per le imprese che avviano processi di rafforzamento patrimoniale le banche si impegnano a valutare la concessione di un finanziamento proporzionale all'aumento dei mezzi propri realizzati dall'impresa. Infine, per consentire alle banche e agli intermediari finanziari aderenti di adeguare le proprie procedure in relazione alle operazioni previste dal nuovo accordo, il periodo di validità dell'accordo del febbraio 2012, sulle "Nuove misure per il credito alle Pmi", è stato prorogato al 30 settembre 2013, informa la nota.
 
Ad oggi, con le nuove misure per il credito alle Pmi, secondo dati aggiornati al maggio 2013, le banche hanno sospeso 95.435 finanziamenti a livello nazionale (che si aggiungono ai 260.000 dell'Avviso comune scaduto il 31 luglio 2011), pari a 29,5 miliardi di debito residuo (in aggiunta ai 70 miliardi dell'Avviso comune) con una liquidita' liberata di 4,1 miliardi (oltre ai 15 miliardi di euro con l'Avviso comune).
 
 

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