Prezzi, Umbria: sciolto il Tavolo regionale

Prezzi, Umbria: sciolto il Tavolo regionale

Il testo non sottoscritto prevedeva l'individuazione di un paniere di prodotti di largo consumo a prezzo invariato per almeno 6 mesi. Confcommercio: "non ci possono essere impegni generici da una parte ed impegni precisi da un'altra".

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29 luglio 2008
Prezzi, Umbria: sciolto il Tavolo regionale

Prezzi, Umbria: sciolto il Tavolo regionale

 

E’ stato sciolto in Umbria il Tavolo regionale dei prezzi per il mancato accordo sugli acquisti all’insegna del risparmio. Il testo non sottoscritto prevedeva l’individuazione di un paniere di prodotti prevalentemente di largo e generale consumo a prezzo invariato per almeno 6 mesi, di cui 75 per la grande distribuzione, 50 per la media e almeno da 15 a 25 referenze per la piccola distribuzione.

Per Giorgio Mencaroni, vicepresidente regionale di Confcommercio, “non ci possono essere impegni generici da una parte ed impegni precisi da un’altra. Se dobbiamo mantenere il prezzo inalterato e fisso per un certo tempo vorremmo che la filiera del prezzo fosse inalterata dalla produzione alla vendita. Non può essere sempre l’anello più debole, il punto finale, che è la Confcommercio, ad accollarsi eventuali aumenti dei costi; tanto più se ci sono costi incomprimibili come le energie, gli aumenti delle tariffe locali e le addizionali comunali e regionali”.

“Da oggi - ha dettro da parte sua l’assessore regionale al Commercio, Mario Giovanetti - - andremo avanti con Anci, Comuni e associazioni che, da sempre, hanno manifestato la loro disponibilità. La Regione Umbria ha scelto da subito la concertazione come punto fondamentale della sua politica, però deve essere a chiaro che la concertazione a senso unico ha poco senso”.

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