Primo piano

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23 novembre 2005
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PRIMO PIANO

 

Reazione delle dogane in confronto alle tendenze recenti della contraffazione e della pirateria

 

 

Contraffazione e pirateria minacciano sempre di più la salute e la sicurezza dei cittadini dell'Unione europea, i loro posti di lavoro, la competitività, il commercio e l'investimento nel settore della ricerca e dell'innovazione.

 

Per affrontare una situazione che peggiora sempre di più, la Commissione ha pubblicato una comunicazione che analizza tale situazione attraverso l'esperienza acquisita dai servizi doganali della Comunità nel loro sforzo per ostacolare la quantità di merci contraffatte nel commercio internazionale. Essa propone inoltre una serie di iniziative concrete che costituiscono un piano d'azione il cui obiettivo è di migliorare l'attuazione di una politica e di una legislazione di lotta contro la contraffazione e la pirateria, in particolare con misure eseguite dalle dogane.

 

Le statistiche sulle merci contraffatte effettuate alle frontiere esterne nel 2004 dimostrano che la contraffazione è un fenomeno in piena espansione e sempre più pericoloso, soprattutto se si considera la contraffazione di prodotti come le derrate alimentari, i prodotti medicinali e le componenti per veicoli. I 103 milioni di prodotti contraffatti e piratati nel 2004 corrispondono ad un aumento del 12% rispetto al 2003 e del 1000% rispetto al 1998. Nel corso degli ultimi cinque anni, è cambiato  quanto segue:

 

-           I sequestri di prodotti sono aumentati del 1000%;

-           Le dogane hanno sequestrato annualmente oltre 100 milioni di prodotti;

-           La principale zona di produzione è l'Asia, Cina in particolare;

-           Tra il 2003 e il 2004, il numero di casi doganali relativi a merci contraffate è più che raddoppiato e raggiunge 22.000 casi all'anno;

-           Problemi crescenti connessi alla necessità di distruggere, senza nuocere all'ambiente, ampie quantità di merci sequestrate;

-           Un forte aumento delle contraffazioni costituiscono un pericolo par la salute e la sicurezza;

-           La maggior parte dei prodotti sequestrati sono ormai prodotti di consumo ordinari e non solamente prodotti di lusso;

-           Un numero crescente di prodotti tecnologici di punta;

-           La produzione è organizzata su scala industriale;

-           La qualità elevata di contraffazione rende spesso la loro identificazione impossibile senza le adeguate competenze tecniche.

 

 

La Commissione propone nella sua comunicazione una serie di raccomandazioni che hanno l'obiettivo di rafforzare i controlli doganali attraverso un approccio di misure pratiche facilmente eseguibili. Gli operatori economici sono disposti a sostenere tali iniziative concrete.

 

Le azioni necessarie riguardano tre settori principali: accrescere la protezione a livello comunitario, migliorare il partenariato tra le dogane e gli operatori economici e rafforzare la cooperazione internazionale.

 

 

Accrescere la protezione a livello comunitario

 

Innanzitutto, occorre, secondo la Commissione, rafforzare la protezione contro i prodotti che possono minacciare salute e sicurezza dei consumatori nell'Ue o suscettibili di essere legati alla criminalità organizzata. Sembra pertanto necessario migliorare i controlli doganali sul traffico entrante, iniziando ad analizzare l'adeguamento delle misure giuridiche e operative in vigore e, all'occorrenza, raccomandando delle modifiche.

 

In particolare, la Commissione propone di affrontare due questioni essenziali: gli invii di poco valore e le procedure di distruzione semplificate. Un gruppo di lavoro dovrebbe essere creato per studiare come tali questioni possono essere migliorate nella pratica. Alla luce delle delibere di tale gruppo, la Commissione procederà alla stesura di un rapporto sulle modifiche legislative necessarie o altre proposte pratiche per migliorare la situazione. (Riunioni per fine 2005 – Rapporto per giugno 2006).

 

Appare inoltre necessario garantire la capacità operativa ad un livello omogeneo e sufficientemente elevato. Viene pertanto previsto un ricorso sempre più regolare alla gestione del rischio. A seguito della recente modifica del codice delle dogane comunitarie che mette maggiormente l'accento sulla gestione comunitaria del rischio, il settore della contraffazione rappresenta il settore idoneo per iniziare ad esperimentare un approccio comunitario. La prima azione è di riuscire a portare a termine la redazione di una guida di gestione del rischio contro la contraffazione. Tale guida sarà ad uso pratico e potrebbe essere distribuito alle istanze responsabile della gestione del rischio e ai gruppi chiusi di utilizzatori composti da specialisti della contraffazione che potrebbero condividere le loro esperienze. Ciò permetterebbe agli esperti di scambiare in tempo reale le informazioni relative al rischio attraverso il nuovo sistema comunitario di gestione del rischio. (Guida prevista per gennaio 2006 – Creazione dei gruppi: gennaio 2006).

 

La Commissione prevede altresì di istituire un gruppo speciale (Task force) di esperti doganali negli Stati membri al fine di migliorare i controlli in materia di lotta contro la contraffazione e la pirateria. Gruppo che sarebbe composto da specialisti degli Stati membri in materia e che potrebbero lavorare con altri esperti degli Stati membri, in particolare seguendo la situazione e apportando un'assistenza di breve durata condividendo know-how e competenze pratiche. Gli operatori economici potrebbero all'occorrenza essere coinvolti in tale lavoro. (Prime azioni, previste per ottobre).

 

Sono previsti, in caso di necessità, controlli operativi congiunti, ossia operazioni regionali, contro la contraffazione e con il sostegno della Commissione. Si tratterebbero di azioni specifiche che mirano a realizzare, per un periodo limitato, controlli su alcuni aspetti specifici della contraffazione (settori o merci ad alto rischio). I paesi terzi con cui l'Ue ha siglato un accordo doganale di mutua assistenza amministrativa (o un protocollo), potrebbero essere invitati a partecipare a tali operazioni congiunte. (Nel corso del 2006).

 

La Commissione europea prevede di proseguire nell'organizzare seminari operativi Dogane/Operatori economici che saranno eventualmente completati da formazione, benchmarking e scambi. (In corso di attuazione).

 

Un ricorso ai laboratori delle dogane sarà in alcuni casi necessario. In effetti poche informazioni sono disponibili sulla maggior parte dei prodotti pericolosi e sarebbe quindi necessario di esaminare un tale ricorso presso i laboratori delle dogane o presso altri laboratori delle autorità nazionali per controllare prodotti contraffati pericolosi. Un gruppo di studio ristretto composto da esperti degli Stati membri dovrebbe elaborare un rapporto sui vantaggi e le possibilità pratiche (ivi compresi i costi) di un tale ricorso. (Nel corso del 2006).

 

La Commissione raccomanda inoltre l'utilizzo del Sistema di informazione doganale (SID) – sistema che permette ai servizi doganali degli Stati membri di scambiare, fare delle ricerche, disseminare le informazioni relative alle attività di contrabbando e le richieste per azione (osservazioni, rapporto, sorveglianza discreta o controlli specifici). Ciò permetterebbe di aumentare l'impatto dei controlli, in particolare per quanto riguarda lo smantellamento delle reti di distribuzione garantendo, in caso di invii sospetti intercettati in uno Stato membro, azioni specifiche (osservazioni, rapporto, sorveglianza discreta o controlli specifici). Ciò potrebbe avere un forte impatto sull'aumento del traffico legato ad Internet. (Azione prevista nel corso del 2006).

 

 

Migliorare il partenariato tra le dogane e gli operatori economici

 

Per garantire una repressione efficace, da parte delle dogane, gli operatori economici devono essere interamente implicati. Le autorità responsabili del controllo devono maggiormente associare gli operatori economici alla loro attività, mentre gli operatori economici devono fornire informazioni sufficienti per proteggere i loro diritti. Spetta agli operatori economici depositare presso le dogane una richiesta di intervento poiché le dogane non avrebbero gli strumenti o gli incoraggiamenti per aiutare efficacemente i titolari dei diritti. E' anche determinante migliorare lo scambio precoce di informazioni tra gli operatori economici e le dogane.

 

Le azioni raccomandate sono:

 

§            Incoraggiare gli operatori economici, in particolare le PMI, a depositare presso le dogane richieste d'intervento. Alcune imprese hanno già elaborato delle guide pratiche di riferimento all'intenzione delle dogane. Ciò rappresenta un approccio che converrebbe incoraggiare per degli scambi periodici tra operatori economici e dogane e che permetterebbe di analizzare i nuovi settori in cui sorgono i problemi;

§            Firmare protocolli di accordo con i principali rappresentanti commerciali, compagnie aeree, marittime, società di trasporti, ecc, per incoraggiare la cooperazione e migliorare i controlli attraverso uno scambio migliore di informazioni e una coscienza più ampia dei rischi causati dal traffico di merci contraffatte;

§            Migliorare i contatti tra la dogana e i titolari di diritti. Un sistema di informazione sulle DPI (Diritti di Proprietà Intellettuale) incoraggerebbe le dogane a prendere delle misure e permetterebbe, a vantaggio delle imprese, di beneficiare della protezione della dogana. Converrebbe pertanto istituire un gruppo di lavoro dogane/operatori economici per elaborare il quadro per tale sistema;

§            Creare un sistema che permetta agli operatori economici di fornire informazioni sui casi urgenti. Si tratta di un problema che si pone in modo particolare alle PMI. Un eventuale buca delle lettere elettronica centrale, sotto il controllo di uno specialista della lotta contro la contraffazione e la pirateria permetterebbe i controlli di tali richieste e, se giustificato, la loro trasmissione via il sistema comunitario di gestione del rischio ai vari specialisti doganali degli Stati membri, nei principali porti/aeroporti/punti di passaggio delle frontiere terrestre. Si tratterebbe di un sistema in tempo reale;

§            Iniziative specifiche dovrebbero essere avviate nei settori che rappresentano un rischio elevato per la salute pubblica (medicinali, giocattoli, ecc.), ma anche nei settori in cui le perdite fiscali sono particolarmente dannose;

§            E' importante sensibilizzare sia gli operatori economici alle attività doganali sia la popolazione, alla minaccia che pesa sulla salute, l'occupazione e la società nel suo insieme. A tal fine, campagne potrebbero essere realizzate nei principali punti di frontiere (in particolare gli aeroporti internazionali), attraverso ad esempio mostre itineranti, mostre nei musei delle dogane, o attraverso la diffusione di informazioni ai consumatori sul fenomeno, ecc.

 

 

Rafforzare la cooperazione internazionale

 

Per quanto riguarda il rafforzamento della cooperazione internazionale, la Commissione, in collaborazione con gli Stati membri, esaminerà la possibilità di apportare delle modifiche all'accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale che toccano il commercio (ADPIC) conclusi nell'ambito dell'OMC. In tal modo i paesi potranno procedere a dei controlli anti-contraffazione non solo per l'importazione ma anche per l'esportazione delle operazioni di transito e delle operazioni di trasbordo. Questo sistema sarà ugualmente promosso nell'ambito della cooperazione con le altre organizzazioni internazionali. Infine, e soprattutto, degli sforzi saranno consentiti per mettere in atto o rafforzare gli accordi di cooperazione doganale bilaterali con la Cina, gli Stati Uniti, il Giappone e con altri partner  commerciali o elaborarne altri.

 

Làszlò Kovàcs, Commissario europeo responsabile per la Fiscalità e l'Unione doganale, ha dichiarato: "il numero crescente dei sequestri di contraffazione operati alle frontiere esterne dell'Ue mi hanno convinto della necessità di istituire un piano strategico di azione a breve scadenza. Le reti di criminalità internazionale che si nascondono dietro tale attività dimostrano di essere molto perspicaci nell'evitare i controlli doganali, tuttavia nel mobilitare tutti i nostri sforzi potremo essere capaci di proteggere i cittadini dell'Ue contro una tale minaccia".

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