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30 aprile 2002
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Conclusioni del Vertice di Barcellona

 

Promuovere la flessibilità nel rispetto delle garanzie sociali, facilitare la mobilità del lavoro e politiche attive per creare occupazione di qualità, elevare l’età pensionabile e creare una tessera sanitaria europea. Sono queste le molte facce delle azioni varate dai leader europei a Barcellona, per accelerare la modernizzazione dell’Unione europea ed arrivare, in linea con la strategia di Lisbona, alla piena occupazione entro il 2010. Nel corso del Vertice, tenutosi i 15 e 16 marzo scorsi, i Capi di Stato e di Governo Ue hanno, inoltre, raggiunto un accordo sull'apertura del mercato europeo dell'energia per le imprese a partire dal 2004, tanto per l'elettricità quanto per il gas. E’ stato approvato, infine, il piano di pace predisposto dall'Arabia Saudita per il Medio Oriente, che prevede una soluzione equa, durevole e globale del conflitto, con il ritiro integrale delle forze israeliane e la ricostruzione economica della Palestina.

 

Nel corso del Vertice, i Capi di Stato e di Governo Ue hanno preso atto degli importanti successi ottenuti nei primi due anni d’attuazione della strategia di Lisbona, ma anche dell’esistenza di settori in cui i progressi sono stati troppo lenti. La situazione economica è all’inizio di una ripresa globale, dopo il forte rallentamento registrato nel 2001. Le conclusioni del Consiglio indicano, in particolare, che gli Stati membri manterranno o rispetteranno l’obiettivo a medio termine di un saldo di bilancio prossimo al pareggio o positivo entro il 2004. Gli stabilizzatori automatici dovrebbero poter operare simmetricamente, sempre che non sia superata la soglia del 3% del PIL in caso di inversione congiunturale. Ciò significa, in particolare, sfruttare appieno i dividendi della crescita nei periodi di espansione. Gli Stati membri potrebbero ricorrere a interventi discrezionali solo nel caso in cui avessero creato il necessario margine di manovra. Il Consiglio europeo ha invitato il Consiglio a continuare l’esame della sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche come parte dell’esercizio annuale di sorveglianza, tenendo particolarmente conto delle sfide finanziarie connesse all’invecchiamento demografico. E’ stata, inoltre, sottolineata la necessità di: migliorare ed armonizzare le metodologie utilizzate per l’elaborazione di statistiche e di indicatori relativi alla zona euro; realizzare un’analisi sistematica dell’insieme del “policy mix” della zona euro per valutare la coerenza delle politiche monetarie e di bilancio in relazione agli sviluppi economici; rafforzare gli attuali meccanismi di coordinamento delle politiche di bilancio. Al riguardo, l’esecutivo Ue presenterà proposte volte a rafforzare il coordinamento delle politiche economiche in tempo utile per il Consiglio di primavera del 2003. In questo contesto il Consiglio europeo ha approvato il cosiddetto “documento sui punti chiave”. Quest’ultimo costituirà la base degli indirizzi di massima per le politiche economiche, che saranno mirati e specifici, identificando le principali sfide economiche e proponendo misure concrete per affrontarle. I punti focali saranno la qualità e la sostenibilità delle finanze pubbliche, attraverso il proseguimento delle necessarie riforme sui mercati dei prodotti, del capitale e del lavoro, e la garanzia della coerenza con le politiche definite in ciascun settore.

 

Il Consiglio europeo considera l’Agenda sociale europea adottata a Nizza un importante strumento per rafforzare il modello sociale europeo, che si basa su buoni risultati economici, elevato livello di protezione sociale, istruzione e dialogo sociale, il Consiglio europeo ha auspicato un maggiore coinvolgimento dei lavoratori nei cambiamenti che li riguardano (in tal senso le parti sociali sono state invitate a ricercare le modalità per una migliore gestione della ristrutturazione aziendale attraverso il dialogo ed un’impostazione a carattere preventivo), nonché il miglioramento degli aspetti qualitativi del lavoro. Il Consiglio europeo ha invitato, inoltre, gli Stati membri a fissare, nei piani d’azione nazionali, obiettivi volti a ridurre, entro il 2010, il numero di persone che rischiano la povertà e l’esclusione sociale. Per quanto riguarda la questione dell’invecchiamento della popolazione, è stata riaffermata la necessità di accelerare la riforma dei sistemi pensionistici europei (la relazione congiunta Commissione/Consiglio sulle pensioni è attesa per il Consiglio di primavera del 2003).

 

Sul fronte lavoro, sono state enucleate tre grandi priorità:

 

1-          Politiche attive verso la piena occupazione: nuovi e migliori posti di lavoro

Il Consiglio europeo ha espresso soddisfazione circa lo svolgimento di un vertice sociale prima di ogni Consiglio europeo di primavera, nonché sull’adozione da parte delle parti sociali di un quadro comune d’azione per lo sviluppo delle competenze e delle qualifiche lungo tutto l’arco della vita. Il Consiglio europeo ha esortato le parti sociali a mettere le loro strategie nei diversi ambiti territoriali (europeo, nazionale, regionale e locale) e settoriali al servizio della strategia di Lisbona, ed a presentare una relazione annuale sui loro contributi sia a livello nazionale, nei piani per l’occupazione, sia a livello europeo, presentandola direttamente al vertice sociale. Il programma pluriennale - che presenteranno fine 2002 - dovrebbe già includere tale contributo, con particolare riguardo all’adattabilità delle imprese in aspetti quali la contrattazione collettiva, la moderazione salariale, il miglioramento della produttività, la formazione continua e le nuove tecnologie.

 

2-          Rafforzamento della strategia per l’occupazione

Per i Quindici, la revisione intermedia nel 2002 della strategia di Lussemburgo, dovrebbe incentrarsi sull’aumento del tasso di occupazione, promuovendo l’occupabilità ed eliminando gli ostacoli e i disincentivi a entrare o rimanere nel mondo del lavoro, e preservando nel contempo livelli elevati di protezione del modello sociale europeo. Per quanto riguarda le politiche occupazionali, le conclusioni del Consiglio sottolineano:

 

·         allorché gli Stati membri perseguono riduzioni fiscali, si dovrebbe dare priorità alla riduzione dell’onere fiscale sui salari bassi; i regimi fiscali e previdenziali dovrebbero, inoltre, essere adeguati per rendere redditizio il lavoro;

·         per garantire la competitività e migliorare l’occupazione per tutte le qualifiche e le aree geografiche, è indispensabile che, a livello nazionale, le istituzioni competenti per il lavoro e i sistemi di contrattazione collettiva tengano conto, nel rispetto dell’autonomia delle parti sociali, del rapporto tra l’evoluzione salariale e le condizioni del mercato del lavoro;

·         per ottenere un giusto equilibrio tra flessibilità e sicurezza, gli Stati membri sono invitati a riesaminare, conformemente alla prassi nazionale, la normativa sui contratti di lavoro e, ove opportuno, i relativi costi, al fine di promuovere la creazione di maggiori posti di lavoro;

·         occorrerebbe ridurre gli incentivi al prepensionamento dei singoli lavoratori e l’introduzione di regimi di prepensionamento da parte delle imprese, nonché intensificare gli sforzi per accrescere le opportunità per i lavoratori anziani di rimanere sul mercato del lavoro. Entro il 2010, occorrerebbe aumentare gradualmente di circa 5 anni l’età media effettiva di cessazione dell’attività lavorativa nell’Unione europea. I progressi compiuti al riguardo saranno esaminati annualmente prima di ogni Consiglio europeo di primavera.

 

3-          Promozione delle competenze e della mobilità nell’Unione europea

Per i Quindici la priorità dovrà essere data a misure volte a: mettere in atto - conformemente al piano d’azione adottato a Nizza - le condizioni giuridiche necessarie per garantire una reale mobilità per tutte le persone coinvolte nell’istruzione, nella ricerca e nell’innovazione; ridurre gli ostacoli normativi ed amministrativi al riconoscimento professionale e gli altri ostacoli derivanti dal mancato riconoscimento delle qualifiche; garantire che tutti i cittadini dispongano di qualifiche di base, soprattutto relative alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione; aumentare, laddove opportuno, la trasferibilità dei diritti di sicurezza sociale, comprese le pensioni, all’interno dell’Unione europea. Le conclusioni indicano, inoltre, che sarà creata, una tessera di assicurazione sanitaria europea, che sostituirà gli attuali moduli necessari per beneficiare dei trattamenti sanitari in un altro Stato membro (la Commissione presenterà una proposta in merito prima del Consiglio di primavera del 2003). La tessera semplificherà le procedure ma non modificherà i diritti e gli obblighi esistenti.

 

Sul fronte imprese, il Consiglio europeo ha chiesto agli Stati membri di accelerare l’attuazione della Carta europea per le PMI e di trarre il dovuto insegnamento dalle migliori prassi. Il Consiglio ha affermato, inoltre, che il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria dovrà garantire che la sua attività non comporti discriminazioni contro le piccole e medie imprese, ed ha chiesto alla Commissione di presentare una relazione sulle conseguenze delle deliberazioni di Basilea per tutti i settori dell’economia europea, con particolare riguardo alle PMI. Da segnalare, inoltre, che gli sforzi per semplificare e migliorare il quadro normativo saranno portati avanti con determinazione sia a livello nazionale, sia a livello comunitario: particolare risalto sarà data all’esigenza di ridurre l’onere amministrativo che grava sulle PMI. Il Consiglio europeo ha invitato la Commissione a presentare per la prossima riunione di Siviglia, il piano d’azione della Commissione, che dovrebbe tenere conto in particolare delle raccomandazioni del Gruppo Mandelkern sulla semplificazione amministrativa.

 

Il Consiglio europeo si è, poi, compiaciuto dei progressi compiuti nell’ammodernamento delle regole di concorrenza, invitando il Consiglio a adottare il nuovo quadro giuridico entro il 2002. Il Consiglio europeo ha, altresì, rinnovato l’invito agli Stati membri a ridurre il livello globale degli aiuti di Stato espressi in percentuale del PIL entro il 2003 e, in seguito, a riorientare tali aiuti verso obiettivi orizzontali d’interesse comune, compresa la coesione economica e sociale, e a destinarli alle carenze del mercato individuate.

 

Sul fronte economico e finanziario, i Quindici hanno accolto favorevolmente l’accordo sulle proposte Lamfalussy ed hanno ribadito il loro impegno ad attuare il piano d’azione per i servizi finanziari e a realizzare mercati pienamente integrati, entro il 2003 per quanto riguarda i valori mobiliari ed i capitali di rischio, ed entro il 2005 per quanto riguarda i servizi finanziari. Hanno chiesto, poi, al Consiglio e al PE di adottare al più presto, nel 2002, le direttive proposte per quanto riguarda l’uso delle garanzie, gli abusi di mercato, gli intermediari assicurativi, la commercializzazione a distanza di servizi finanziari, i conglomerati finanziari, i prospetti e i fondi pensione aziendali, nonché il regolamento sull’applicazione di principi contabili internazionali.

 

Nel settore delle comunicazioni, gli Stati membri sono stati invitati ad assicurare, entro maggio 2003, la piena attuazione del nuovo pacchetto normativo. Il Consiglio europeo considera prioritaria la diffusione della disponibilità e dell’uso delle reti a banda larga in tutta l’Unione entro il 2005 e lo sviluppo del protocollo Internet Ipv6, ed ha chiesto alla Commissione di elaborare un piano d’azione globale “eEurope 2005” da presentare prima del Consiglio europeo di Siviglia, incentrato sulle suddette priorità e su sicurezza delle reti e dell’informazione, eGovernment, eLearning, eHealth ed eBusiness.

 

Sul fronte ricerca, i Quindici hanno invitato nuovamente il Consiglio e il PE a adottare, entro giugno 2002, il VI° programma quadro di ricerca ed hanno ribadito la necessità di aumentare in modo significativo lo sforzo globale di R&S e di innovazione nell’Unione, con l’obiettivo che gli stanziamenti si avvicinino al 3% del PIL entro il 2010. Un’attenzione particolare dovrà, infine, essere attribuita allo sviluppo e alla diffusione delle tecnologie di punta.

 

Sul fronte sviluppo sostenibile, il Consiglio europeo ha esortato gli Stati membri a portare a termine le procedure nazionali di ratifica del Protocollo di Kyoto entro giugno 2002. Il Consiglio europeo ha, poi, riconosciuto l’importanza del VI° programma d’azione in materia d’ambiente quale strumento essenziale per compiere progressi verso lo sviluppo sostenibile e si è compiaciuto dei recenti progressi registrati nelle discussioni tra il PE e il Consiglio in vista della sua adozione definitiva. Il Consiglio europeo ha, infine, chiesto al Consiglio, parallelamente all’accordo sull’apertura dei mercati dell’energia, di raggiungere un accordo sull’adozione della direttiva relativa all’imposizione dei prodotti energetici dicembre 2002, tenendo presente le esigenze dei professionisti del settore del trasporto di merci su strada.

 

Sul fronte energia, il Consiglio europeo ha esortato il Consiglio e il Parlamento europeo a adottare, nel corso del 2002, le proposte in sospeso per la fase finale dell’apertura dei mercati dell’energia elettrica e del gas, tra cui: libertà di scelta del fornitore per tutti i consumatori europei diversi da quelli domestici a partire dal 2004 per l’energia elettrica e per il gas. La misura interesserà almeno il 60% del mercato totale; separazione della trasmissione e distribuzione dalla produzione e fornitura; accesso non discriminatorio dei consumatori e produttori alla rete in base a tariffe trasparenti e pubblicate; istituzione in ciascuno Stato membro di una funzione di regolamentazione, nell’ambito del quadro normativo appropriato, al fine di assicurare il controllo effettivo delle condizioni di definizione delle tariffe.

 

Sul fronte trasporti, i Quindici hanno chiesto al Consiglio e al Parlamento europeo di adottare, entro dicembre 2002, la revisione degli orientamenti e delle norme finanziarie di accompagnamento sulle reti transeuropee di trasporto - compresi nuovi progetti prioritari individuati dalla Commissione - allo scopo di migliorare le condizioni di trasporto con un livello elevato di sicurezza in tutta l’Unione europea, e di ridurre le strozzature esistenti in regioni quali, ad esempio, le Alpi, i Pirenei ed il Mar Baltico. Il Consiglio europeo ha espresso grande soddisfazione per i progressi compiuti in merito al progetto di navigazione satellitare Galileo, che proprio nei giorni scorsi è stato adottato dal Consiglio.

 

Sul fronte relazioni esterne, i Quindici hanno ribadito la grande importanza che l’Unione europea attribuisce alla regione mediterranea, nonché la loro determinazione a sviluppare il partenariato euro-mediterraneo. In tale contesto, il Consiglio europeo si è compiaciuto della decisione relativa all’istituzione, nell’ambito della BEI, di un Fondo euro-mediterraneo di investimenti più consistente, integrato da un accordo di partenariato euro-mediterraneo, nonché un ufficio di rappresentanza della BEI situato nella zona. Sul fronte Medio Oriente, infine, l’Ue ha dato il via libera al Piano predisposto dall’Arabia Saudita fondato sul concetto di una pace piena e duratura ed il completo ritiro delle forze israeliane dai territori palestinesi. Il documento usa toni molto fermi con il governo di Sharon ed afferma che se Israele ha diritto a combattere il terrorismo deve, tuttavia, ritirare immediatamente le sue forze militari dalle aree sotto il controllo dell'Autorità palestinese, mettere fine alle esecuzioni extragiudiziali, ed eliminare le restrizioni e le chiusure nei Territori. Il documento invita, inoltre, entrambe le parti ad un'immediata cessazione degli atti di violenza ed invita israeliani e palestinesi a riprendere al più presto i negoziati per una soluzione politica del conflitto.

 

Per quanto riguarda il “dopo Barcellona”, il Consiglio europeo ha esortato Consiglio e Commissione a razionalizzare i pertinenti processi: l’attenzione dovrà essere focalizzata sull’attuazione anziché sull’elaborazione annuale di orientamenti. Per poter imprimere lo slancio politico essenziale alle azioni indispensabili per conseguire gli obiettivi a lungo termine dell’Ue, il Consiglio europeo ha deciso che si sincronizzino per quanto possibile i calendari per l’adozione degli indirizzi di massima per le politiche economiche e del pacchetto annuale per l’occupazione.  In tal modo, nella riunione di primavera il Consiglio europeo esaminerà e, se necessario, adeguerà l’insieme delle politiche economiche, sociali e ambientali.

 

Il rapporto 2002 della Commissione europea sulla strategia per il mercato interno

COM (2002) 171

 

Il rapporto dell’esecutivo UE traccia come ogni anno il bilancio dei risultati conseguiti nell’ambito della  strategia per il mercato interno varata nel novembre del 1999 e passa in rassegna il cammino da perseguire nei prossimi diciotto mesi, con un quadro specifico e dettagliato di obiettivi mirati. Per quanto riguarda il 2002, il bilancio tracciato dalla Commissione europea appare piuttosto deludente: la percentuale di successo nel portare a termine gli obiettivi prefissati è risultato di poco superiore al 50% ed è rimasto sostanzialmente immutato rispetto all’anno scorso. Nonostante alcuni risultati di rilievo (liberalizzazione dei servizi postali, istituzione dell’Autorità alimentare, adozione del pacchetto telecomunicazioni), i progressi compiuti risultano ancora troppo lenti.

 

I risultati conseguiti

·         L’ulteriore liberalizzazione dei servizi postali;

·         L’adozione del nuovo pacchetto telecomunicazioni;

·         L’istituzione dell’Autorità alimentare;

·         Il raggiungimento di un accordo in merito alle procedure per una migliore legislazione in materia di servizi finanziari, redatta in stretta cooperazione con i mercati, gli utenti ed i responsabili della regolamentazione (impostazione “Lamfalussy”);

·         La presentazione di proposte volte a liberalizzare la vendita di automobili in Europa (esenzione per categoria), che intensificherà la concorrenza a vantaggio dei consumatori;

·         L’adozione della direttiva OICVM, che conferisce ai gestori di fondi una maggiore libertà per gli investimenti in altri Stati membri;

·         Il raggiungimento di un accordo sul regolamento riguardante le norme contabili internazionali, che offrirà una maggiore tutela degli investimenti e renderà comparabile la contabilità aziendale;

·         La presentazione di proposte volte a definire un regime più omogeneo, trasparente e flessibile per il riconoscimento delle qualifiche professionali.

 

I mancati obiettivi

·         L’accordo sul pacchetto appalti pubblici;

·         L’adozione del brevetto comunitario;

·         L’adozione della direttiva sulle offerte pubbliche d’acquisto;

·         L’impasse sull’avanzamento dell’iter legislativo della direttiva sui fondi pensione;

·         Il recepimento in soli cinque Stati membri della direttiva sulla tutela delle invenzioni biotecnologiche;

·         Gli scarsi risultati ottenuti nella creazione di una strategia per un mercato unico dei servizi;

·         Il non conseguimento degli obiettivi fissati a Stoccolma sui livelli di recepimento delle direttive Ue;

·         Il ritardo nell’adozione del piano d’azione della Commissione in tema di miglioramento della regolamentazione.

 

Gli obiettivi per i prossimi diciotto mesi

Gli obiettivi per i prossimi diciotto mesi si articolano intorno a quattro grandi priorità:

1-     Modernizzare i mercati

2-     Migliorare le condizioni in cui operano le imprese

3-     Soddisfare i bisogni dei cittadini

4-     Anticipare l’ampliamento

1-                Modernizzare i mercati

Alcuni settori d’importanza cruciale del mercato interno continuano ad essere frammentati ed eccessivamente protetti dalla concorrenza. Una maggiore integrazione del mercato in tali comparti determinerà considerevoli vantaggi economici e rafforzerà la coesione economica e sociale, a condizione che sussistano altri importanti presupposti tra cui investimenti sostenuti e d’elevata qualità in infrastrutture, processo educativo e qualificazione professionale.

 

Entro dicembre 2002,gli obiettivi da raggiungere saranno:

·         L’adozione di proposte per la fase finale dell’apertura dei mercati di gas ed energia elettrica, inclusa la libera scelta di fornitori per tutti i consumatori europei diversi dalle famiglie a partire dal 2004;

·         L’adozione di proposte miranti ad unificare i cieli europei ed a definire le norme proposte in tema di strutturazione degli involi e degli atterraggi (slots aeroportuali);

·         L’adozione del secondo pacchetto di provvedimenti volti a modernizzare le ferrovie europee;

·         L’adozione di proposte relative a fondi pensione, conglomerati finanziari e prospetti informativi;

·         L’adozione del pacchetto appalti pubblici.

 

Entro giugno 2003,gli obiettivi da raggiungere saranno:

·         La presentazione di una proposta volta ad eliminare dal mercato interno gli ostacoli agli scambi di servizi;

·         Il raggiungimento da parte del CEN di un totale di 150 norme armonizzate nei prodotti per l’edilizia e 450 norme armonizzate nel settore delle macchine;

·         L’adozione della nuova proposta sulle offerte pubbliche d’acquisto;

·         L’adozione del regolamento sulle vendite promozionali.

 

2-                Migliorare le condizioni in cui operano le imprese

Gli interventi volti ad integrare i mercati eliminando gli ostacoli agli scambi produrranno pienamente i loro effetti soltanto se l’Unione europea sosterrà imprese creative e dinamiche in un ambiente capace di promuovere l’imprenditoria e l’innovazione.

 

Entro dicembre 2002, gli obiettivi da raggiungere saranno:

·         L’istituzione di un sistema per valutare le ripercussioni della regolamentazione e per definire norme minime in materia di consultazione;

·         La presentazione di una proposta di modifica al regolamento sulle fusioni, mirante a garantire la persistente efficacia del controllo delle fusioni nel contesto della globalizzazione e dell’ampliamento;

·         Il  completamento del “pacchetto tributario” (una direttiva volta a garantire un’efficace imposizione dei redditi da risparmio sotto forma d’interessi attivi, nonché una direttiva riguardante un sistema comune d’imposizione fiscale applicabile agli interessi ed ai pagamenti di royalties tra compagnie appartenenti allo stesso gruppo ma aventi sede in Stati membri differenti)

·         L’adozione della proposta sul brevetto comunitario.

 

Entro giugno 2003, gli obiettivi da raggiungere saranno:

·         La riduzione del livello globale degli aiuti pubblici in termini di percentuale del PIL, riorientandoli verso obiettivi orizzontali di interesse comune;

·         L’adozione della direttiva sulla brevettabilità delle invenzioni connesse al software;

·         L’obbligo per tutti gli Stati membri di garantire che sia possibile costituire una società a responsabilità limitata nel giro di 18 giorni lavorativi ad un costo non superiore a 213 € e con un capitale minimo versato non superiore a 3 000 €.

 

Entro dicembre 2003, gli obiettivi da raggiungere saranno:

·         La presentazione di proposte relative ad interventi mirati diretti ad eliminare gli ostacoli tributari imposti alle compagnie che svolgono un’attività economica transfrontaliera

 

3-                Soddisfare i bisogni dei cittadini

L’integrazione dei mercati e il miglioramento dell’ambiente in cui operano le imprese costituiscono obiettivi importanti, ma contribuiscono altresì al conseguimento dell’obiettivo di più ampia portata, vale a dire apportare vantaggi tangibili ai cittadini, anche in quanto consumatori. La futura Strategia sulla politica dei consumatori (2002-2006) chiarirà ulteriormente i progetti della Commissione riguardo al consumatore.

 

Entro dicembre 2002, gli obiettivi da raggiungere saranno:

·         L’adozione di un regime di aiuti pubblici per i servizi d’interesse economico generale e lo sviluppo di un dispositivo per controllare i risultati ottenuti;

·         La presentazione di una proposta normativa della Commissione per una maggior cooperazione tra autorità pubbliche e responsabili della protezione degli interessi economici dei consumatori.

 

Entro giugno 2003, l’obiettivo da raggiungere sarà:

·         La presentazione di una proposta per la creazione di una carta sanitaria europea destinata a sostituire gli attuali moduli cartacei necessari per l’assistenza sanitaria in un altro Stato membro.

 

Entro dicembre 2003, gli obiettivi da raggiungere saranno:

·         L’adozione di un regolamento volto ad armonizzare e rafforzare i controlli sulla sicurezza dei prodotti alimentari e dei mangimi; tale regolamento si applicherà a tutte le fasi della catena alimentare: produzione, trasformazione, distribuzione di prodotti alimentari e mangimi;
·         L’adozione di una proposta sulla possibilità di scambiare le quote per l’emissione di gas ad effetto serra e sulla responsabilità ambientale;
·         L’adozione di una proposta sul mutuo riconoscimento delle qualifiche accademiche e professionali, destinata ad incrementare la mobilità della manodopera;
·         L’adozione di proposte volte a modificare e semplificare il regolamento 1408/71 sul coordinamento dei regimi di sicurezza sociale per agevolare la libera circolazione delle persone e dei lavoratori dipendenti.

 

4-                Anticipare l’ampliamento

Il Consiglio europeo di Laeken ha riaffermato la determinazione dell’Unione europea a portare a buon fine i negoziati con i paesi candidati all’adesione entro il 2002. I negoziati relativi ai cinque capitoli che trattano del mercato interno sono sostanzialmente conclusi con i dieci paesi che al momento sono pronti. In particolare, il Consiglio europeo ha dato risalto all’importanza di adeguare e rafforzare l’infrastruttura amministrativa dei paesi candidati, per garantire la messa in opera di meccanismi atti a garantire il pieno rispetto delle norme comunitarie. La Commissione sta attuando un piano d’azione relativo alla capacità amministrativa e giudiziaria e riferirà al Consiglio europeo di Siviglia in merito ai progressi compiuti.

 

Entro dicembre 2002, gli obiettivi da raggiungere saranno:

·         Portare a termine le revisioni effettuate da esperti degli Stati membri e della Commissione nei settori in cui si sono stati individuati problemi, tra cui i servizi finanziari, le qualifiche professionali, la protezione dei dati ed i servizi postali;

·         Garantire l’attuazione di “gemellaggi” (nell’ambito dei quali uno Stato membro coopera o si gemella ad un paese candidato aiutandone e consigliandone l’amministrazione) che coprano i settori più importanti nel mercato interno per tutti i paesi candidati all’adesione.

 

Entro dicembre 2003, gli obiettivi da raggiungere saranno:

·         Concludere i negoziati in merito al Protocollo per l’Accordo europeo sulla valutazione della conformità e sull’accettazione dei prodotti industriali (PECA) con i paesi che soddisfano le necessarie condizioni;

·         La piena ed attiva partecipazione dei paesi candidati alle attività di CEN e di CENELEC.

 

Da segnalare, infine, che la Commissione europea ha invitato gli Stati membri a raggiungere, entro giugno 2003, livelli di recepimento nelle legislazioni nazionali pari al 98,5%, esortandoli altresì a ridurre almeno del 10% il numero d’infrazioni derivanti da una non corretta applicazione del diritto comunitario.

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