Le priorità di Conftrasporto in dieci punti
Le priorità di Conftrasporto in dieci punti
- Promozione dell’intermodalità a 360°: potenziare e rendere strutturale il ferrobonus, introdurre una misura aggiuntiva per i semirimorchi non gruabili, potenziare e rendere strutturale il Sea Modal Shift ed escludere le Autostrade del Mare dalla tassazione ETS, rafforzare l’accessibilità aeroportuale e sviluppare l’intermodalità in termini di complementarità e non di shift modale solo su ferro. Nell’intermodalità aria-aria, favorire lo sviluppo dei nuovi velivoli elettrici a decollo verticale (e-VTOL), una delle formule innovative e sostenibili più promettenti per il futuro.
- Permeabilità della barriera alpina con la piena funzionalità dei valichi e dei corridoi di adduzione: resilienza agli eventi meteorologici avversi, realizzazione tunnel ferroviari, seconda canna stradale Monte Bianco, superamento dei divieti unilaterali dell’Austria lungo l’asse del Brennero, finanziamenti Terzo Valico dei Giovi.
- Riforma portuale: rafforzare il coordinamento nazionale, sbloccare gli escavi portuali, proroga dell’entrata in vigore e modifica del Regolamento sulle concessioni Portuali e delle relative Linee Guida per maggiore omogeneità e minori oneri a carico delle imprese, revisione delle modalità di aggiornamento dei canoni di concessione portuale superando l’ancoraggio all’indice dei prezzi industriali, valorizzare il ruolo dei rappresentanti economici nella Governance delle Autorità di Sistema.
- Contrasto alla carenza degli operatori professionali della logistica: nel trasporto merci su gomma, si stima una carenza di circa 20mila autisti, in quello su ferro mancano circa 3mila macchinisti. Nel trasporto marittimo e della pesca, secondo il recente Piano del Mare, ammonterebbero a circa 10mila i lavoratori da reperire nel prossimo quinquennio.
- Modifiche al regime di tassazione carburanti e promozione biocarburanti: estensione dell’esenzione accisa bunkeraggio a GNL e GPL, riduzione delle accise sui combustibili rinnovabili, neutralità tecnologica.
- Diffusione di infrastrutture per la ricarica/rifornimento veicoli ad alimentazioni alternative e incentivi per il rinnovo sostenibile del parco circolante: tempestiva attuazione dei target fissati dal nuovo Regolamento Europeo, nonché del “cold ironing” nei porti, assicurando l’adeguatezza delle infrastrutture, del modello gestionale e la competitività delle tariffe, incentivi e finanziamenti per la transizione ecologica degli Aeroporti favorendo, anche, la ricerca e lo sviluppo di SAF (Sustainable, Aviation Fuels), neutralità tecnologica, promozione dei biocarburanti, diffusione dei sistemi digitali ed automatici di accoppiamento dei carri ferroviari DAC tramite retrofit o rottamazione.
- Booster di digitalizzazione per i trasporti e la logistica: completare con urgenza i bandi per l’impegno delle risorse stanziate dal PNRR. Integrazione Port Community Systems (PCS) con Piattaforma Logistica Nazionale (PLN); piano per la protezione dalla minaccia cyber, tecnologia 5G, monitoraggio subacqueo infrastrutture portuali anche per la resilienza all’innalzamento del livello del mare e agli effetti dei cambiamenti climatici. Sostegno alla transizione digitale degli Aeroporti.
- Stop nuove addizionali e diritti imbarco/sbarco passeggeri porti e aeroporti: l’articolo 80 del ddl bilancio e alcuni emendamenti al decreto fiscale del 18 ottobre 2023 prevedono l’introduzione di nuove addizionali, diritti di imbarco/sbarco da parte di Comuni in uscita dal dissesto finanziario: sono previsioni da respingere per garantire la competitività degli scali nazionali.
- Disciplina dei trasporti eccezionali su strada più funzionale ed efficiente e semplificazioni della normativa del trasporto marittimo: revisione delle linee guida sui trasporti eccezionali con minori oneri e differenziazione per le diverse tipologie di trasporto, regime amministrativo della nave, digitalizzazione delle pratiche di bordo semplificazione e digitalizzazione adempimenti equipaggio.
- Salvaguardia competitività porti transhipment italiani ed europei: i traffici diretti a questa tipologia di porti andrebbero esclusi dall’applicazione dell’ETS, per non subire una penalizzazione secca rispetto ai porti della sponda sud del Mediterraneo.