Produzione industriale, rispunta un segno più

Produzione industriale, rispunta un segno più

A maggio aumento dell’1,6% su base mensile, mentre il dato annuo resta pesantemente negativo (-3,7%), anche se migliore rispetto ad aprile. Confcommercio: “rimbalzo atteso, resta un rallentamento generalizzato”.

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11 luglio 2023

Dopo quattro mesi di calo congiunturale, a maggio la produzione dell'industria italiana ritrova il segno più (+1,6%), mentre su base annua resta un calo del 3,7%, inferiore comunque al risultato del mese precedente (-7,2%). In diminuzione anche l’indice su base trimestrale: -1,8%.

Nel confronto con marzo (link ai dati completi in pdf) emergono variazioni positive in tutti i raggruppamenti principali di industrie: beni strumentali (+1,4%), beni intermedi (+1,2%), beni di consumo (+1,1%) e, in misura marginale, energia (+0,1%). Su base annua, crescono solo i beni strumentali ( 2,1%) a fronte della diminuzione di beni di consumo (-4,2%), beni intermedi (-7,4%) ed energia (-8,5%). Tra i settori di attività economica in crescita tendenziale troviamo la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+8,9%), la fabbricazione di mezzi di trasporto (+8,4%) e la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+5,1%). Le flessioni più ampie si registrano nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-19%), nell’industria del legno, della carta e della stampa (-15,8%) e nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-10,3%).

Confcommercio: “rimbalzo atteso, resta un rallentamento generalizzato”

“Il dato di maggio è indubbiamente un segnale confortante, ma va letto con molta prudenza. Un rimbalzo dopo quattro mesi di contrazione dell’attività industriale era infatti largamente atteso. Non si può trascurare, però, il fatto che dalla primavera del 2022 la tendenza è improntata a un generalizzato rallentamento, con una flessione dei volumi prodotti nei primi cinque mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno in quasi tutti i segmenti d’attività. Alla luce di alcune debolezze presenti, tra le quali la stagnazione di alcune grandi economie europee e il rallentamento della domanda per consumi, è difficile immaginare un’accelerazione dell’economia italiana a brevissimo termine”: questo il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio.

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