Qui Group! fallita, da Ascom Torino soluzioni concrete

Qui Group! fallita, da Ascom Torino soluzioni concrete

L'Associazione ha attivato un supporto legale a disposizione delle imprese e un "polmone" di liquidità, attraverso l'erogazione di credito diretto da parte di Ascomfidi Nordovest per far fronte alle esigenze di cassa del periodo.

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13 settembre 2018

Sportello legale per gli aspetti giuridici e consulenze finanziarie per l'accesso al credito diretto per gli imprenditori in difficoltà: queste le principali iniziative di Ascom Confcommercio Torino e provincia a fianco delle imprese interessate dal fallimento di Qui! Group. "Il fallimento spiega Carlo Alberto Carpignano, direttore generale di Ascom Confcommercio Torino e provincia - mette in crisi imprese e lavoratori: molte micro, piccole medie imprese del pubblico esercizio, della somministrazione, del commercio alimentare sono toccate da vicino con un danno evidente che spesso si aggiunge ad una difficoltà di rapporto con le società emettitrici che necessità di un cambio di passo anche nelle normative nazionali. I lavoratori stessi poi sono lasciati nell'incertezza in merito ad uno dei principali strumenti di welfare aziendale oggi in uso.  Ascom Confcommercio, che è al fianco delle Imprese per coglierne le esigenze e trovare insieme le soluzioni più opportune, ha individuato due aree di servizio dove è più urgente avere delle risposte concrete: un supporto legale, necessario per gli aspetti giuridici del fallimento della società emettitrice, per cui metteremo a disposizione delle imprese i nostri legali specializzati negli uffici sul territorio per spiegare e fornire l'assistenza necessaria, nonché un polmone di liquidità, attraverso l'erogazione di credito diretto da parte di Ascomfidi Nordovest per far fronte alle esigenze di cassa del periodo. Azioni concrete da fare subito, insieme alle iniziative sindacali per superare questo problema". "Di fronte ad un fallimento di così vasta portata e coinvolgente un elevato numeri di operatori del Food che rischiano anch'essi per conseguenza il tracollo, come Associazione Ascom Epat Torino e provincia non possiamo che attivare ogni iniziativa volta all'aiuto degli esercenti e nello stesso tempo,  cambiare un meccanismo che ormai li ha resi l'anello debole di una catena che ha all'altro capo interessi forti di altri soggetti, come le stazioni appaltanti e le società emettitrici. Le prime – dichiara Claudio Ferraro direttore Epat Torino - dovranno essere corresponsabili di eventuali eventi fallimenti delle società emettitrice a cui hanno appaltato il servizio e le seconde dovranno essere certificate. Le nostre iniziative valuteranno anche eventuali responsabilità di Consip, la centrale di acquisti della Pubblica Amministrazione, che non sembra che abbia vigilato con accuratezza".

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