Regione Lazio insolvente, lavoratori in mobilitá

Regione Lazio insolvente, lavoratori in mobilitá

La Regione guidata da Piero Marrazzo non paga i fornitori e ne fanno le spese quarantacinque dipendenti di un'azienda di ristorazione. Angem-Fipe: "molti altri occupati seguiranno questa sorte".

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6 dicembre 2007
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Regione Lazio insolvente, lavoratori in mobilitá

 

“Tanto si è tirata la corda fino a che si è rotta. Noi avevamo lanciato l’allarme sui ritardati pagamenti della Pubblica amministrazione nei confronti delle società di ristorazione collettiva. Nessuno ci ha ascoltato ed ecco i risultati�. E’ il commento di Ilario Perotto, presidente Angem, l’associazione iscritta a Fipe-Confcommercio che riunisce le società appaltatrici di mense.

A tirare fuori tanta rabbia al presidente Perotto è la comunicazione di apertura di procedura di mobilità da parte della Innova Spa nei confronti di 45 dipendenti con i conti in profondo rosso per 1.194.878,12 euro. A determinare lo stato di crisi è stata l’insolvenza da parte della Regione Lazio, una fra le più tardive con una media di 339,8 giorni di dilazione, nel pagare i suoi fornitori.

Secondo una ricerca effettuata sui dati aziendali risulta che i pagamenti da parte delle strutture sanitarie avvengono con ritardi medi che vanno dai 140 giorni in Puglia ai 169 in Sicilia e Lombardia, fino ai 366 in Campania e 400 in Emilia Romagna. Ma si va aggravando anche la situazione degli Enti locali, dove ormai si registrano alcuni casi di ritardo di pagamento medi per regione, non giustificati da ragioni procedurali specifiche, che arrivano all’anno.

Il presidente Angem, Ilario Perotto, nel denunciare la gravissima situazione, torna a chiedere con forza il pagamento dei crediti da parte della pubblica amministrazione. “Qui si tratta dei primi 45 casi di mobilità â€" rincara Perotto â€" che potrebbero centuplicarsi se non si interverrà con la forza necessariaâ€�.

Per denunciare lo stato di disagio da parte delle aziende di servizi la categoria aveva anche organizzato il 27 giugno un’azione di protesta negli ospedali riducendo il servizio fornito ai soli dipendenti. Inoltre è stato dato vita a un tavolo permanente (Taiis, tavolo interassociativo imprese servizi) fra le grandi confederazioni sindacali Agci, Confapi, Confcommercio, Confcooperative, Confindustria e Legacoop a cui aderiscono le aziende di servizi, 18mila realtà che danno lavoro a 870mila persone.

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