Legge di Stabilità: il governo "vara" la manovra

Legge di Stabilità: il governo "vara" la manovra

Oggi il via libera del consiglio dei Ministri. Diciotto miliardi di alleggerimento del fisco e del costo del lavoro per le imprese, tagli alla spesa per 13 miliardi. Via all'operazione per portare il Tfr in busta paga dal 2015.

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15 ottobre 2014

 

Il bonus degli 80 euro che diventa stabile, anche se non ci sara' piu' una voce ad hoc in busta paga perche' diventera' una detrazione. E un taglio drastico dell'Irap, da cui sara' cancellata la componente lavoro. Ma anche gli sgravi per i lavori in casa e efficienza energetica, con la proroga di bonus ristrutturazioni ed ecobonus. Sono alcune delle misure piu' "quotate" tra quelle che dovrebbero trovare posto nella legge di Stabilita' da 30 miliardi che oggi pomeriggio arrivera' sul tavolo del governo. E mentre molti interventi sono ancora in bilico, dal Tfr alla tassa unica sulla casa, spuntano altre ipotesi sempre orientate al rilancio e alla crescita, da un pacchetto privatizzazioni degli immobili pubblici, con la possibilita' di destinare parte dei proventi destinati agli
investimenti, a un intervento sulla banda larga. Confermate, poi, misure per la lotta all'evasione.
   - SPENDING TRA 13 E 16 MLD, INCOGNITA SANITA': l'asticella
dei tagli di spesa starebbe ancora oscillando tra i 13 (quelli
effettivamente trovati) e i 16 (quelli indicati da Renzi). Dai
ministeri dovrebbero arrivare 4,5-5 miliardi (400 milioni dalle
Infrastrutture, assicura Maurizio Lupi). Dai Comuni, che in
cambio avranno un allentamento del patto di stabilita' interno di
1 miliardo, il contributo e' tra 1,7 e 2 miliardi. Tra 500
milioni e 1 miliardo quello delle Province, in via di
'dismissione'. Capitolo ancora aperto quello delle Regioni, cui
si potrebbe chiedere alla fine attorno ai 4 miliardi, sanita'
inclusa (ma non con un taglio diretto al Fondo sanitario
nazionale, quanto con una nuova riduzione del 5% degli acquisti
di beni e servizi che potrebbe valere fino a 1,5 miliardi). C'e'
anche il taglio delle partecipate locali che potrebbe portare
fino a 1 miliardo. In bilico anche l'intervento sulle tax
expenditures, che dipendera' dal saldo finale della revisione
della spesa, che si sta componendo ancora in queste ore.
   - RISORSE ANCHE DA LOTTA EVASIONE E GIOCHI: Altre risorse
arriveranno da nuove misure per la lotta all'evasione, puntando
sull'aumento della fedelta' fiscale, con un nuovo meccanismo di
decalage per il ravvedimento operoso (che prevederebbe anche un
ruolo attivo dell'Agenzia delle Entrate) e per l'estensione a
nuovi settori del reverse charge sull'Iva. Da queste misure
potrebbero fruttare 2-2,5 miliardi. Mentre un contributo
arriverebbe anche dal ritocco della tassazione su slot machine e
videolotteries (stimato tra 470 milioni e 1,3 miliardi, che si
potrebbe attestare a circa 1 miliardo).
    - BONUS DIVENTA DETRAZIONE, NON CAMBIA PLATEA: gli '80 euro'
diventano stabili (servono ancora 7 miliardi di coperture) ma
'cambiano pelle', diventando una detrazione, non piu' un bonus
aggiuntivo (quindi una minore entrata, non una maggiore uscita
in linea con la Ue). Non cambia invece la platea, anche se per
le famiglie sono in arrivo 500 milioni di detrazioni fiscali.
   - SPINTA A IMPRESE, TRA IRAP E 'ZERO' CONTRIBUTI: in arrivo
un nuovo, sostanzioso, intervento sull'Irap, da cui sara'
eliminata la componente lavoro (per 6,5 miliardi), che si
aggiunge al taglio del 10% gia' operato nel 2014. E le imprese
che assumono potranno godere anche dello sgravio sui contributi
a loro carico, azzerati per tre anni sui neoassunti. La misura
sara' finanziata con 1,5 miliardi (che potrebbero arrivare a
2,5), stessa cifra che andra' agli ammortizzatori, per sostenere
il sussidio universale contenuto nel Jobs Act.
   - SI PUNTA SU SCUOLA, E RISTRUTTURAZIONI 'GREEN' - Nel menu'
della legge di stabilita' ci dovrebbero essere anche risorse per
la 'buona scuola' (1 miliardo), il rinnovo dell'ecobonus al 65%
e del bonus ristrutturazioni al 50% (1 miliardo). Circa 500
milioni dovrebbero andare al credito d'imposta per chi fa
ricerca e sviluppo (per le imprese possibili anche anche il
'patent box, cioe' un meccanismo di sostegno ai brevetti, con
agevolazioni sui guadagni). Ma anche le forze dell'ordine
aspettano lo sblocco degli scatti (900 milioni) mentre il
ministro Poletti ha gia' chiesto 1 miliardo per rifinanziare il
piano nazionale anti-poverta'. Tra le voci ci sono poi i 3
miliardi che servono a 'sterilizzare' il taglio lineare delle
detrazioni fiscali, eredita' del governo Letta, e le spese
indifferibili (5-6 miliardi).
   - DISMISSIONI IMMOBILI: Arriverebbe un piano per le
dismissioni e la valorizzazione degli immobili pubblici,
attraverso la societa' Sgr. E non solo per fare cassa e ridurre
il debito, ma anche per finanziare nuovi investimenti. Il piano,
che riguarderebbe anche immobili degli enti territoriali,
potrebbe contenere anche una norma per favorire dismissioni,
anche per raccogliere le risorse che servono a valorizzare altri
immobili.
   - TFR ANCORA INCERTO: possibile, ma non ancora confermato,
anche se il premier lo vorrebbe fortemente, il trasferimento del
trattamento di fine rapporto, su base volontaria.
   - 1,5 MLD A TENUTA CONTI, MA CUSCINETTO DA 2,5: per la
correzione dei conti pubblici ci sara' 1,5 miliardi (si fermera'
allo 0,1% ha confermato il ministro dell'Economia Pier Carlo
Padoan). Ma, ha spiegato il ministro del Lavoro Giuliano
Poletti, c'e' una riserva, un 'cuscinetto' da 2,5 miliardi
qualora dovessero servire ulteriori correzioni chieste dalla
Ue.

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