Resta elevato il rapporto debito-Pil, ampio divario Nord-Sud

Resta elevato il rapporto debito-Pil, ampio divario Nord-Sud

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19 gennaio 2012

Nel 2010 in Italia il Pil pro-capite ai prezzi di mercato è aumentato dell'1,1% in termini reali. Rimane tuttavia ampio il divario fra Nord e Sud, mentre in ambito europeo è in atto una tendenza alla convergenza dell'indicatore tra Paesi. Lo rileva il rapporto dell'Istat 'Noi Italia - 100 cento statistiche per capire il paese in cui viviamo'. L'Italia è tra i Paesi europei che presentano una domanda interna superiore alle risorse annualmente prodotte: nel 2010 la quota dei consumi sul Pil raggiunge l'82,3%, mentre l'incidenza degli investimenti è pari a poco meno del 20%. L'Italia è il Paese dell'area dell'euro con il disavanzo primario in rapporto al Pil più basso, malgrado il generalizzato peggioramento dei saldi e delle dinamiche dei conti pubblici causato dalla crisi economica, mentre si colloca al settimo posto relativamente all'incidenza dell'indebitamento netto. Si conferma invece tra i Paesi dell'Ue con un elevato rapporto debito-Pil. Nel 2010 questo rapporto si è attestato al 118,4%, valore inferiore solamente a quello della Grecia. L'aumento rispetto al 2009 è di quasi tre punti percentuali, più contenuto in confronto a quanto sperimentato in media dagli altri paesi europei. La pressione fiscale complessiva, dopo la crescita registrata a
fine anni Novanta, è diminuita fino al 2005 risultando in linea con la media degli altri paesi europei. Successivamente ha ripreso ad aumentare, toccando nel 2009 il 42,8%, il valore più elevato dal 1997, per poi scendere al 42,3% nel 2010.

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