Rete Imprese: "Urgente adottare politiche del lavoro efficaci e moderne"

Rete Imprese: "Urgente adottare politiche del lavoro efficaci e moderne"

Audizione di Rete Imprese Italia davanti all'XI Commissione della Camera (Lavoro pubblico e privato), nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul mercato del lavoro.

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4 ottobre 2011

''Non esistono ricette facili per risolvere l'emergenza della disoccupazione, soprattutto
giovanile, nel nostro Paese: l'unica strada seria e' attivare immediatamente politiche del lavoro efficaci e moderne, costruite sulla formazione professionale, sull'istruzione tecnica, basate sul rapporto stretto scuola lavoro, e sulla flessibilita'. C'e' bisogno di un lavoro duro e dell'impegno
di tutti per ottenere risultati concreti e non abbandonare definitivamente un'intera generazione di giovani. Accanto a cio' la riduzione del costo del lavoro e' una operazione imprescindibile se vogliamo tornare ad essere competitivi e a crescere''. E' questo l'allarme lanciato da Rete Imprese
Italia (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti) in occasionedell'audizione presso l'XI Commissione della Camera (Lavoro pubblico e privato), nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul mercato del lavoro. Per Rete Imprese Italia oggi assistiamo ad una divaricazione profonda e crescente tra sistema educativo e sistema produttivo. ''Il tasso di attivita' dei giovani in Italia con alta istruzione e' molto basso rispetto alla media europea e altrettanto bassa risulta essere anche la media dei nostri laureati: il 20% rispetto alla media del 32%
nell'Europa a 27. A questo va aggiunto che cresce il numero dei laureati, ma non altrettanto l'offerta di impiego che, in un tessuto costituito soprattutto da Pmi, richiede profili tecnici e specialistici''. Una ulteriore spia del peggioramento della condizione occupazionale dei giovani - sottolinea Rete Imprese Italia - è ''il gravissimo fenomeno dei Neet (not in education or
training or employment), cioe' dei ragazzi che non studiano, non lavorano e non seguono alcun percorso di formazione professionale. Si stima che siano circa 2 milioni i giovani fuori dal circuito scolastico, formativo e lavorativo, una zona grigia che tende in maniera preoccupante ad aumentare, soprattutto nel Mezzogiorno dove, tra i maschi, tocca punte dell'80%''.


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