Rialzo tassi: per le famiglie mutui più cari

Rialzo tassi: per le famiglie mutui più cari

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8 aprile 2011

La Bce ha aumentato il costo del denaro dall'1% all'1,25%. Ci saranno ovviamente delle conseguenze sui prestiti erogati dalle banche, in primis sui mutui alle famiglie. Per la Cgia di Mestre, l'aggravio medio annuo sarà di 132 euro a famiglia, per le associazioni dei consumatori il conto sara' di 200 euro. La scelta di Francoforte ha sbloccato una situazioneingessata dal maggio del 2009, quando l'Eurotower decise di ridurre i tassi di interesse dall'1,25% all'1%. Allora era imperativo abbassare i tassi d'interesse per contrastare la crisi economica e finanziaria, si e' deciso di alzarli ''per l'aumento dei rischi di inflazione'' alimentati dalla corsa dei prezzi delle materie prime, in primis ''l'energia'', ha spiegato il presidente della Bce,
Jean-Claude Trichet. Il numero uno dell'Eurotower ha snocciolato le cifre: a marzo l'inflazione è salita al 2,6% nell'Eurozona, il top dei 29 mesi. Si tratta di un livello ben superiore all'obiettivo di stabilità dei prezzi fissato intorno al 2%. "La stretta monetaria è stata fatta - ha spiegato Trichet -
per garantire l'ancoraggio delle aspettative sull'inflazione e la stabilità dei prezzi''. InsommaFrancoforte, invece di inseguire l'inflazione, ha preferito un intervento di natura preventiva. D'altra parte non mancano i focolai di tensione, ''la combinazione delle crisi in Nord Africa, Medio Oriente e Giappone genera dei rischi'', ha sottolineato Trichet. Non sono mancate le rassicurazioni: ''Oggi non abbiamo deciso l'inizio di una serie di aumenti del costo del denaro,
la politica monetaria resta accomodante'', ha spiegato il banchiere centrale europeo. Si tratta pero' di una posizione che contrasta con la visione degli economisti che prevedono almeno un ulteriore rialzo dei tassi di interesse. Su queste attese del mercato, il numero uno dell'Eurotower ha messo le mani avanti: se l'inflazione da costi dovesse trasmettersi ai salari, si tratta del cosiddetto ''secondo-round effect'', questo ''non sara' tollerato'' e verra' contrastato con nuove strette monetarie. Nessun novita' sul fronte delle misure non convenzionali di politica monetaria che forniscono alle banche liquidita' illimitata a tasso fisso. Per ora continuera' l'overdose di denaro, segno che il sistema bancario non e' ancora guarito. Diversi istituti di credito del Vecchio Continente, in
particolare quelli di Grecia, Irlanda, Portogallo e, in misura molto meno significativa qualche gruppo spagnolo, stanno in piedi solo grazie al ''Bancomat'' di Francoforte, nessun altro è disposto a concedergli credito. Cosa fare per risolvere un problema che nei fatti limita la liberta' d'azione della Banca centrale? Per ora si continua a navigare a vista, la nebbia resta fitta. ''Stiamo ancora riflettendo. E' un problema importante anche alla luce della correlazione tra crisi del debito sovrano e crisi bancarie, che cambia con il tempo. Quando prenderemo una decisione la comunicheremo'', ha detto Trichet, sottolineando di aver apprezzato la decisione del governo irlandese di ricapitalizzare le principali banche del paese.

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