Rilancio del mais italiano, Assosementi in prima linea

Rilancio del mais italiano, Assosementi in prima linea

Siglato a Roma il Memorandum of Understanding tra sette associazioni di categoria. Carli: "nuova fase di collaborazione per promuovere una coltura alla base delle produzioni del Made in Italy". Biodiversità: l'innovazione vegetale rischia di bloccarsi.

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14 giugno 2018

È stato firmato a Roma il Memorandum of Understanding "Un impegno per la salvaguardia del mais italiano", sottoscritto da Assosementi insieme a Alleanza delle Cooperative Italiane Agroalimentare, Associazione Maiscoltori Italiani, Assalzoo, Confagricoltura, Cia e Copagri. Il documento è una dichiarazione di intenti da parte di alcune delle principali Associazioni di categoria del settore maidicolo con l'obiettivo comune di promuovere la salvaguardia, il sostegno e lo sviluppo della produzione di mais italiano, a beneficio dell'intera filiera agroalimentare del nostro Paese. Il mais italiano attraversa un periodo non facile e il 2017 ha confermato l'andamento negativo registrato negli ultimi anni. Secondo i dati Istat, infatti, negli ultimi dodici mesi la produzione totale è calata dell'11,5% rispetto all'anno precedente, mentre le superfici coltivate sono diminuite del 2,3%. Le cause sono da ricercare nella riduzione dei prezzi alla produzione e negli stress per le colture originati dai cambiamenti climatici che danno vita a problemi sanitari provocati dallo sviluppo delle micotossine, sostanze potenzialmente cancerogene pericolose per la salute dell'uomo e degli animali. "La sottoscrizione del Memorandum of Understanding è un passo fondamentale che affianca altre importanti iniziative attivate a supporto della maiscoltura nazionale come il Tavolo tecnico dedicato al mais per il quale proprio ieri è stata chiesta l'ufficializzazione al Ministero e che vede ancora una volta la filiera unita a sostegno della coltura del mais", ha commentato Giuseppe Carli, presidente di Assosementi. "Il mais ha un'importanza strategica per la nostra agricoltura, perché è alla base delle principali produzioni zootecniche, comprese quelle destinate ai circuiti di eccellenza dell'agroalimentare Made in Italy. Il Memorandum, così come il Tavolo tecnico, rappresentano la piattaforma ideale per definire e condividere le iniziative più opportune per ridare competitività alle produzioni maidicole nazionali e per supportare le necessarie scelte politiche che non possono essere più rimandate. Se l'accordo di filiera rappresenta un passo importante lungo la strada della condivisione, un nuovo Piano nazionale di settore deve essere adottato senza ulteriori indugi", ha aggiunto Carli. Con il Memorandum of Understanding le Associazioni coinvolte si impegnano a favorire la produzione di mais italiano per riportarla a livelli vicini alle richieste della domanda interna. "Rilanciare il mais significa lavorare insieme per accrescere gli standard di qualità e sicurezza delle produzioni nel rispetto dell'ambiente, definire strumenti contrattuali idonei a facilitare le relazioni commerciali tra i vari operatori e incoraggiare l'innovazione vegetale e le attività di formazione e informazione per lo sviluppo della tecnologia", ha concluso Carli.

Biodiversità: l'innovazione vegetale rischia di bloccarsi senza un accesso semplificato alle risorse genetiche

 

 

 

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