Ritardati pagamenti: anche la Ue dà ragione all'Angem

Ritardati pagamenti: anche la Ue dà ragione all'Angem

Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale europea la nuova direttiva comunitaria che obbliga la Pubblica Amministrazione ad effettuare senza alcuna possibilità di deroga il pagamento entro 30 giorni dalla data di ricevimento della fattura.

DateFormat

9 marzo 2011

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale europea, anche la Ue ha dato ragione all'Angem sulla vicenda dei ritardi nei pagamenti. Sul bollettino ufficiale della Comunità europea è infatti stata portata a conoscenza di tutti la nuova direttiva comunitaria che obbliga la pubblica amministrazione ad effettuare senza alcuna possibilità di deroga il pagamento entro 30 giorni dalla data di ricevimento della fattura. L'Italia, come tutti gli altri Paesi membri, avrà due anni di tempo per recepire la normativa. La pubblicazione sul bollettino ufficiale dell'Unione europea non fa altro che aggiungere un tassello importantissimo a quanto già stabilito dal Consiglio di Stato e dai Tar sulricorso di Angem, contro le clausole che prevedevano il pagamento a sei mesi contenute in bandi di gara del Ministero della Giustizia e dell'ospedale Le Molinette di Torino. "In Italia, nonostante questi provvedimenti che hanno forza di legge - affermano Ilario Perotto, presidente Angem, l'Associazione che riunisce le mense, e Ferdinando Palanti, presidente Legacoop Servizi - si continua a presentare bandi come se nulla fosse e dunque in pieno dispregio delle direttive comunitarie e dei diritti delle imprese che hanno la sventura di fornire la Pubblica Amministrazione".
Angem e Legacoop Servizi ricordano poi che la legge di stabilità per il 2011 ha congelato per un anno le azioni esecutive nei confronti delle strutture sanitarie site nelle cinque Regioni in stato di dissesto. Ciò significa che quegli imprenditori che per non fallire hanno ottenuto dalla magistratura decreti ingiuntivi nei confronti delle Asl dovranno attendere altri 365 giorni e, se sopravvivranno, al momento del pagamento potranno almeno, chiedere gli interessi al tasso dell'8% come previsto dalla normativa comunitaria. "Le linee guida del prossimo piano sanitario nazionale - proseguono Perotto e Palanti - arrivano addirittura ad invitare il Governo a far approvare leggi che non solo continuano a bloccare le azioni esecutive contro le Asl delle cinque Regioni decotte, ma che addirittura devono limitare la misura degli interessi per il ritardato pagamento a un tasso non superiore a quello legale attualmente dell' 1% con buona pace della normativa nazionale e comunitaria sulla lotta ai ritardi di pagamento". In mancanza di chiari segnali della volontà delle amministrazioni pubbliche di ottemperare ai loro obblighi contrattuali, Angem e Legacoop Servizi intraprenderanno azioni a tutela delle imprese aderenti con nuove iniziative verso le autorità di Garanzia, il Parlamento e la Magistratura.

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca