Ruote d’Italia: “le intenzioni sono in linea con le aspettative ma devono divenire operative”

Ruote d’Italia: “le intenzioni sono in linea con le aspettative ma devono divenire operative”

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12 luglio 2023

Non v’è ombra di dubbio che di carne al fuoco ve ne sia parecchia. Disegni di legge, interventi in sede europea, modifiche al codice della strada: tutte iniziative concrete che accolgono le proposte delle federazioni dell’autotrasporto.

È tuttavia dirimente che si accelerino i tempi con cui i provvedimenti saranno resi operativi. Non v’è alcun dubbio, ad esempio, che gli stanziamenti per mare-bonus e ferro-bonus siano importanti, ma la domanda che giunge dalle imprese e dai territori (in particolare dalla Sicilia) è: quando saranno concretamente disponibili gli incentivi?

Condividiamo le proposte di modifica del Codice della strada. Purtuttavia, se le risorse per le indispensabili misure non vengono messe a disposizione degli operatori, le imprese non sentono gli effetti di tali benefici. Se si introducono nuove e più severe normative sulla sicurezza stradale e poi non si immagina una seria politica dei controlli, siamo nel campo degli annunci. Certamente positivi, ma sempre annunci. A tale proposito mi corre l’obbligo di rilanciare la rimessa in circolazione dei C.M.R. che tanto contribuirono ai controlli su strada dei mezzi pesanti. Gli introiti delle sanzioni superarono i costi sostenuti, quindi perché non replicare quell’esperienza?

Che il Governo abbia recepito la direttiva comunitaria che consente alle imprese di trasporto di poter utilizzare automezzi di altri paesi europei (una sorta di liberalizzazione) è senz’altro positivo, ma non prevedere, qualora il noleggio abbia come oggetto un veicolo a motore, che questo debba essere un euro 6, significa smentire ogni intenzione annunciata sugli impegni a favore dell’ambiente. Diventa abbastanza evidente che senza un limite, possibile per la direttiva, sulla classe dell’autoveicolo a motore ci troveremo invasi da vetusti ruderi che, oltre ad incrementare i valori di inquinamento dell’aria, favoriranno insicurezza ed episodi di concorrenza sleale.

Potrei citare altre questioni ma mi limito a quella più importante, a mio giudizio determinante. Se non si istituirà un momento di confronto a livello politico tra ministero ed associazioni responsabili si rischieranno incomprensioni e si darà spazio a personaggi che, pur di dimostrare la loro esistenza, finiranno per sobillare la categoria in difficoltà e far montare l’insoddisfazione per la mancata attuazione di provvedimenti concordati. Cose già avvenute.

La politica non può e non deve basarsi solo sugli annunci di iniziative. Anche se queste sono condivisibili, la dilazione dell’entrata in vigore delle misure promesse, a lungo termine fa crescere elementi di sfiducia sui quali, come dicevo prima, giocano i mestatori.

È pur vero che, in questo frangente, l’Esecutivo è chiamato ad affrontare temi complessi, da troppo tempo lasciati irrisolti, ma la mancata concretizzazione degli impegni alla fine alimenta solo sentimenti di sfiducia.

Fai/Conftrasporto proporrà, entro le prossime settimane un confronto con le federazioni dell’Unatras, al fine di definire un percorso unitario che produca l’avvio di risultati che su diversi temi la categoria attende.

Sarebbe molto opportuno che le iniziative già annunciate divengano realtà. Un esempio per tutti, il tavolo delle regole.    

 

Paolo Uggè

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