Ruote d'Italia: "Necessario l'impegno di tutti per il Paese"
Ruote d'Italia: "Necessario l'impegno di tutti per il Paese"
Passata la tornata elettorale e lasciandoci alle spalle i commenti dei risultati nei quali si attesta che “tutti” hanno vinto, torna a riprendere l’attività di Governo, del Parlamento e del mondo associativo.
Conftrasporto ha riattivato i doverosi contatti con il mondo politico sia per segnalare le esigenze della categoria che vanno affrontate, sia per rilanciare i temi, ancora aperti, sui quali si attendono risposte. Non si può dimenticare che il trasporto è inserito anche negli interventi di carattere generale decisi dal Governo. Per questo chiede che i provvedimenti attuativi vengano emanati rapidamente. Oggi purtroppo di quelli annunciati di valenza universale ne sono stati attuati solo il 28% (73 su 252).
Lo abbiamo detto più volte, anche se qualcuno preferisce evidenziare più le negatività che gli aspetti in linea con le attese. Le imprese di autotrasporto hanno ottenuto risposte positive su diversi temi che hanno generato, non certamente in modo totale, l’emanazione di atti sostanzialmente in linea con quanto era contenuto nelle intese raggiunte con il Governo. Spesso siamo pronti ad indicare le cose che non vanno. Correttezza ci impone di dare riconoscimento all’impegno con il quale la ministra Paola De Micheli ha sostenuto le nostre esigenze.
E’ vero siamo ancora in attesa di conoscere il risultato del lavoro del Ministero sui costi indicativi dei valori della sicurezza (ricordo che il risultato, per non incorrere in nuove impugnative, deve essere il frutto del lavoro della parte pubblica); così come attendiamo la proposta sui tempi di pagamento, sui temi del trasporto eccezionale e sulla funzionalità degli uffici della Motorizzazione (cito solo questi per ragioni di spazio, senza tuttavia dimenticare gli altri). Nella riunione di Unatras, tenutasi nella scorsa settimana, così come è stato riconosciuto l’impegno del dicastero e comunemente apprezzato, altrettanto il rischio del possibile incremento del gasolio è stato oggetto di una posizione rigidissima. Un tema sul quale non si può scherzare o parlare in libertà senza aver approfondito l’iter e le ragioni che hanno prodotto quelle misure compensative. Sappiamo che esiste una commissione interministeriale ma Unatras non è stata sentita.
Per inciso non sono stati opportunamente valorizzati i dati forniti a livello comunitario che attestano come la riduzione delle emissioni inquinanti avvenuta, non in presenza del lockdown, siano superiori alle stesse indicazioni delle stesse Autorità comunitarie. Proprio nel momento in cui queste risultanze attestano delle positività, ipotizzare tagli alle misure compensative sul gasolio non può che ingenerare il dubbio che il reale obiettivo del Governo sia solo quello di fare cassa sull’autotrasporto. Questo non potrà né sarà accettato. Unatras che responsabilmente, con i diversi Esecutivi, ha definito percorsi responsabili anche per favorire il ricambio del parco circolante, rigetta qualsiasi intervento unilaterale che produca penalizzazioni per le attività di trasporto. Dimenticare che le conseguenze delle restrizioni applicate per far fronte alla pandemia ma soprattutto per i sacrifici sostenuti per evitare che il Paese si fermasse, non è sostenibile.
Conftrasporto esprime soddisfazione sul fatto che in Parlamento i rappresentanti di alcuni partiti abbiano condiviso le puntuali critiche alle modifiche apportate alle norme del codice della strada e, dopo i rilievi che lo stesso Presidente della Repubblica ha reso manifesti, sia stato deciso di riaprire il confronto su alcune norme che invece di favorire la sicurezza determinano condizioni esattamente opposte.
Altrettanto ritiene positivo che sul paventato incremento del gasolio come sulle modifiche al Cds siano state oggetto di interventi alla trasmissione Porta a Porta o portate all’attenzione della Commissione europea dove è stata anche presentata una precisa interrogazione a sostegno del turismo in genere e dell’attività del settore marittimo.
Questo è il frutto dell’attività concreta per rilanciare le esigenze del trasporto, presente in Conftrasporto. Nelle prossime settimane sarà elaborato anche un documento sulle misure che, a giudizio di Conftrasporto debbono trovare concreta presenza nelle proposte sul Recovery fund che il Governo intende presentare in sede comunitaria.
I momenti sono complessi, se pensiamo anche alla situazione confusa a livello politico, ma la Conftrasporto c’è e non si limita a dire “si dovrebbe o bisognerebbe fare” ma si domanda “cosa deve e può fare”.
Paolo Uggè