Saldi anticipati? "Aggressione al dettaglio tradizionale indipendente"

Saldi anticipati? "Aggressione al dettaglio tradizionale indipendente"

Federmodaitalia-Confcommercio commenta la proposta di Federdistribuzione di far scattare i saldi invernali sabato 2 gennaio prossimo, in anticipo di tre giorni sulla data prevista: " posizione iperliberista contro quel multibrand che con grandissima fatica ha resistito in questi anni difficili".

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26 ottobre 2015

"Una posizione iperliberista che è un'evidente aggressione nei confronti del dettaglio tradizionale indipendente, di quel multibrand che con grandissima fatica ha resistito in questi anni difficili". Così Renato Borghi, presidente di Federmodaitalia-Confcommercio, commenta la proposta di Federdistribuzione di far scattare i saldi invernali sabato 2 gennaio prossimo, in anticipo di tre giorni sulla data prevista, in quanto un avvio di martedì "rappresenta un elemento di penalizzazione perché potrebbe ridurre le vendite del fine settimana immediatamente precedente  e farebbe partire senza la necessaria spinta i saldi stessi", parlando altresì di 700 milioni di possibile mancato incasso. Borghi, in una lettera agli associati, evidenzia che per la categoria "i saldi rappresentano veramente le vendite di fine stagione e hanno lo scopo di esitare le sempre pesantissime rimanenze che si generano inevitabilmente nel sistema della filiera a causa dei rapporti con una produzione vorace e vessatoria (vedi clausole sulle conferme d'ordine). Le nostre imprese sono obbligate a comprare otto mesi prima sulla base di previsione stilistiche fatte dai fornitori e su ipotesi di vendite, per definizione aleatorie; debbono acquistare quantitativi minimi, spesso intere collezioni (anche quello che non interessa); non vengono a loro concessi resi di fine stagione e le condizioni di pagamento rigidissime compensano i 180-240-360 giorni che sono invece imposti dalla grande distribuzione ai fornitori". E' per questo che Federmodaitalia si dice convinta che "sia sempre più necessario effettuare le vendite di fine stagione alla fine del mese di gennaio: avanti di questo passo ci proporranno di effettuare i saldi a metà del mese di dicembre". Appare chiaro, poi, che con i saldi sempre più anticipati – conclude Borghi - assisteremo ad una contrazione delle vendite nel mese di dicembre, nel periodo natalizio L'affermazione poi che il giorno 5 non va bene perché cade di giorno feriale è letteralmente infondata: il 2 di gennaio l'anno venturo cade di lunedì (quindi l'anno prossimo i saldi li faremo sabato 31 dicembre? E l'anno dopo?)".

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