San Benedetto del Tronto: Confcommercio contro il fermo pesca

San Benedetto del Tronto: Confcommercio contro il fermo pesca

Il presidente Calabresi solidale con l'intera marineria locale, esprime profonda delusione poiché "ci si ritroverà nuovamente di fronte ad un provvedimento fotocopia e cioè alla soluzione più deleteria che ha caratterizzato almeno gli ultimi trent'anni, con lo stop appunto alla pesca nel pieno della stagione estiva".

DateFormat

30 giugno 2014

 

"Aveva ragione l'assessore Urbinati a risentirsi con il Governo per le non decisioni prese sul prossimo fermo biologico dal ministero dell'agricoltura e della pesca, alla vigilia dell'estate, nonostante per mesi siano stati inviati al ministero stesso appelli e documentazioni anche scientifiche per addivenire ad un nuovo piano di gestione della pesca con l'obiettivo di sostituire il vecchio provvedimento, scientificamente etichettato come inutile, cosi come anche da sempre sostiene Confcommercio". A parlare è il presidente della stessa Confcommercio Fausto Calabresi che, solidale con l'intera marineria locale, esprime profonda delusione poiché a quanto pare, ci si ritroverà nuovamente di fronte ad un provvedimento fotocopia  e cioè alla soluzione più deleteria che ha  caratterizzato almeno gli ultimi trent'anni, con lo stop appunto alla pesca nel pieno della stagione estiva. "Se così è come pare, aggiunge Calabresi, avremo in questo periodo di profonda crisi dei consumi ulteriori ripercussioni negative, non solo per l'economia portuale, ma anche per quelle dei commercianti in pesce e dei ristoratori specializzati, nonché dell'immagine turistica in generale dell'intera Riviera delle Palme, legata anche alla qualità della propria enogastronomia". "Già dallo scorso mese di marzo ricorda Calabresi, Confcommercio aveva inviato un accorato appello al sindaco di San Benedetto Giovanni Gaspari e allo stesso assessore Urbinati  per promuovere un fronte comune  di tutta la filiera della pesca Picena, al fine di scongiurare o quanto meno delimitare il fermo, nel clou della stagione turistica, addivenendo ad una seria rimodulazione del provvedimento, nell'obiettiva convinzione che un disposto di tal fatta, che si ripropone ormai da troppi anni,  più che biologico, può essere definito solo politico. Ma a quanto pare nonostante l'impegno dell'Amministrazione sanbenedettese, al ministero dell' Agricoltura e Pesca  hanno fatto per così dire orecchie da mercante". "Certamente – aggiunge Calabresi -   per tutto il periodo di alta stagione e nel mese di agosto, il pesce fresco non mancherà, come non è mai mancato in passato, nei ristoranti della Riviera e senza alcuna impennata dei prezzi, sebbene i ristoratori dovranno come è ben intuibile, ammortizzare un consequenziale realistico calo della domanda, a causa della ingenerata convinzione comune, non certo veritiera, che durante il fermo si trova poco fresco, si può degustare per lo più solo pesce congelato o d'importazione e che comunque il conto è poi molto più salato. Ma al di la di ciò la circostanza più sconcertante è che proprio nel periodo di maggiore richiesta, gli operatori non abbiano la possibilità di proporre e valorizzare il  pescato locale, essendo obbligati, appunto a doversi rifornire altrove." "Quest'anno – conclude Calabresi -  la problematica si ripropone  obiettivamente con ancor più evidenza in quanto la crisi economica in atto,  ha già messo in ginocchio le economie dei commercianti di prodotti ittici e degli operatori della ristorazione e questi, che stante la situazione possono solo confidare  nella "boccata d'ossigeno" della stagione estiva, dovranno invece ed ancora una volta, fare i conti con le conseguenze di un fermo pesca ritenuto ormai da tutti inutile". 

Banner grande colonna destra interna

Aggregatore Risorse

ScriptAnalytics

Cerca