Sangalli: "La Ue rafforzi il ruolo economico sostenendo giovani e donne"

Sangalli: "La Ue rafforzi il ruolo economico sostenendo giovani e donne"

Editoriale del presidente di Confcommercio su Il Sole 24 Ore. "Determinante l'investimento in ricerca, sul capitale umano  e sugli sviluppi dell'intelligenza artificiale". 

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15 maggio 2024

"Un'Unione Europea realmente competitiva sulla scena globale costituisce un fattore essenziale per la stabilità politico economica dei suoi Stati membri, la qualità della vita dei suoi cittadini e la crescita sostenibile e duratura delle sue imprese. Negli ultimi cinque anni, il contesto globale è profondamente mutato. È tornata la geografia politica nelle relazioni economiche internazionali per effetto di crescenti tensioni geopolitiche. E la frammentazione dell'ordine mondiale ha aperto una stagione di nuova competizione politica ed economica. In questo contesto, l'Ue deve accelerare il processo - seppur molto difficile - di integrazione politica, e di conseguenza rafforzare il suo ruolo economico per non cadere nell'irrilevanza geopolitica. Un rinnovato impegno comune andrebbe messo in campo anche sulla questione immigrazione, con lo sviluppo di un "Piano Mattei" europeo di vera cooperazione economica con gli Stati africani. Va, dunque, costruito un "ecosistema" favorevole per la creazione e lo sviluppo delle imprese nel mercato unico e attento ai principi dello Small Business Act. L'attività imprenditoriale è, infatti, condizione necessaria per incrementare la produttività, ma anche fattore decisivo a difesa della qualità della vita in un'Europa che invecchia. In particolare, va sostenuta l'autoimprenditorialità dei giovani e delle donne nel settore dei servizi: tra il zoiz ed il 2023 - va ricordato - su 154 milioni di nuovi posti di lavoro nell'Europa a 27, il 76% è stato sviluppato nel terziario di mercato (11,7 milioni di occupati in più). Sarà determinante l'investimento in ricerca e nel capitale umano e, in particolare, il completamento del Piano d'azione europeo per l'istruzione digitale. Soprattutto nella prospettiva di gestire e cogliere le opportunità della svolta epocale rappresentata dall'Intelligenza Artificiale. Occorre, inoltre, procedere con determinazione al completamento dell'Unione bancaria e alla costruzione del mercato unico dei capitali per aumentare le opportunità di finanziamento per le imprese e per facilitare gli investimenti privati. L'impegno europeo sarà poi cruciale per rendere effettivo ed incisivo il progetto della Global Minimum Tax. Le regole per un mercato interno sempre più integrato - obiettivo per cui restano essenziali le reti infrastrutturali transeuropee - dovranno seguire principi di sussidiarietà e proporzionalità ed andrà perseguito il giusto bilanciamento tra concorrenza e rinnovata politica di coesione, nel rispetto del modello di economia sociale di mercato indicato dal Trattato europeo, anche approfondendo il dialogo tra le istituzioni europee e le parti sociali. Per il progetto economico europeo sono, inoltre, certamente cruciali le sfide della doppia transizione verde e digitale e dei connessi investimenti. Quanto al Green Deal, occorre adottare un approccio pragmatico, fondato, cioè, su valutazioni di impatto ampie e affidabili, su criteri di gradualità e di sostenibilità economica e sociale, sul principio di neutralità tecnologica e su strumenti finanziari di incentivazione e di accompagnamento per territori, imprese e cittadini. Il Next Generation EU aiuterà i Paesi membri a finanziare riforme e investimenti fino al 2026. Dopo questa data, le regole rinnovate del Patto di Stabilità e Crescita richiederanno una maggiore disciplina di bilancio, che va fin d'ora impostata. Per gli investimenti in beni pubblici europei -come la decarbonizzazione, la digitalizzazione e la difesa comune -l'Ue dovrà, dunque, valutare l'adozione di un bilancio comune potenziato, con capacità di debito (come per il Ngeu) e adeguata capacità fiscale. Serviranno, inoltre, politiche di filiera europee per sostenere le imprese dei settori strategici. E - tanto più nella prospettiva dell'allargamento dell'Unione - si richiederà una governance europea che faccia leva sull'espansione degli ambiti di decisione a maggioranza qualificata. Insomma, le elezioni europee del giugno 2024 costituiranno uno snodo democratico decisivo per giungere a scelte coerenti con la necessità e l'urgenza di un progetto caratterizzato da maggiore autonomia strategica e volto a promuovere la competitività dell'economia europea a livello globale".

 

tratto da 

Il Sole 24 Ore

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