Sangalli: "Servono riforme coraggiose ed ambiziose"

Sangalli: "Servono riforme coraggiose ed ambiziose"

A Napoli la seconda tappa del roadshow nazionale. Il presidente di Confcommercio: "Bisogna sospingere la crescita soprattutto al Mezzogiorno". "Pronti a discutere con il governo misure che mettano in sicurezza i conti pubblici".

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18 novembre 2011

"Evitare di imboccare la strada della recessione" e mettere in campo "riforme coraggiose e ambiziose che, nel quadro di una disciplina di rilancio, siano in grado di sospingere la crescita". Questi i passi da seguire per uscire dalla crisi secondo il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, a Napoli per la seconda tappa degli Stati Generali indetti dalla Confederazione. "Anche nel Mezzogiorno - spiega Sangalli - c'e' necessità di piu' crescita, perche' se cresce il Sud cresce l'intero Paese". "Servono quindi - secondo il presidente di Confcommercio -misure certamente coraggiose e ambiziose per riqualificare, controllare e ridurre la spesa pubblica", da attuare "soprattutto nel Mezzogiorno per far fronte alla necessita' di investimenti infrastrutturali e logistici" e per "cogliere le opportunita', come nel turismo e nell'economia dei servizi, pigiando quindi sul pedale dell'innovazione tecnologica". "La crisi - prosegue Sangalli - ha colpito, nel Mezzogiorno vi
e' una disoccupazione giovanile che ha raggiunto il 40%, l'11% in piu' della media nazionale. Ci sono imprese che fanno fatica, che chiudono in nove mesi: quest'anno, tra natalita' e mortalita', vi e' un saldo negativo di 16mila imprese". I consumi e il Pil, conclude, "sono fermi e tutto questo ci fa ribadire la necessita' e l'urgenza di riforme responsabili, coraggiose e ambiziose in un quadro di riconfermata tutela della legalita' e della sicurezza". Parlando poi delle misure che il governo dovrà prendere, Sangalli ha sottolineato che "Confcommerio è pronta a discutere, con il nuovo governo Monti, misure che mettano in sicurezza i conti pubblici anche perché l'obiettivo è ridurre una pressione fiscale troppo elevata. Ma è necessario anche rimettere in moto la crescita". "Siamo pronti a metterci attorno a un tavolo per discutere i provvedimenti che mettano in sicurezza i conti pubblici, ma mostriamo - ha spiegato - forte perplessità su quei provvedimenti che rallentano la crescita e riducono i consumi perché oggi il vero problema è la debolezza strutturale della domanda interna. Se i consumi non ripartono non c'è crescita". Secondo i dati forniti da Sangalli attualmente i consumi delle famiglie si rivolgono "per l'80% alla produzione nazionale" per
questo motivo "rilanciando i consumi si rilancia la produzione interna". Una ricetta potrebbe quindi essere "favorire quei provvedimenti che consentono di liberare le energie del lavoro e delle imprese per arrivare all'obiettivo - ha concluso Sangalli - di ridurre una pressione fiscale che è troppo elevata".

 


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