Scontrini “gonfiati”: “scelte sbagliate dei singoli”

Scontrini “gonfiati”: “scelte sbagliate dei singoli”

Fipe sottolinea che "la categoria esce fortemente penalizzata da questi episodi". “La valorizzazione del servizio è parte del prodotto acquistato nel pubblico esercizio”.

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1 settembre 2023

"Da una parte va sottolineato come, nel corso degli ultimi due anni, a fronte di un aumento generalizzato dei costi, proprio bar e ristoranti abbiano ritoccato i listini restando in media al di sotto della dinamica inflattiva generale. Se tra luglio 2021 e luglio 2023 l'inflazione media per l'intera economia è stata del 14%, nelle attività di ristorazione questo dato si è attestato all'11%". Lo scrive in una nota il presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Stoppani, nel commentare la vicenda dei cosiddetti ''scontrini gonfiati'', per portare il punto di vista della categoria dei pubblici esercizi, che "esce fortemente penalizzata da questi episodi".

"Peraltro - continua Stoppani - ciò avviene mentre alcuni prodotti di ampio utilizzo nella ristorazione, come la pasta, hanno registrato un aumento superiore al 30%. Questo non giustifica certo l'assenza di trasparenza nei confronti di clienti o il tentativo di dare alla cortesia un 'prezzo occulto' per il consumatore. Tuttavia, l'impennata dei costi spiega l'importanza strategica, se non vitale, per le attività del settore di ripensare fortemente i propri modelli di gestione e la valorizzazione del servizio, che è parte del prodotto acquistato nel pubblico esercizio tanto quanto il piatto che viene consumato".

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