Sgravi contributivi, incentivi fiscali e sostegno al reddito

Sgravi contributivi, incentivi fiscali e sostegno al reddito

Le proposte, illustrate al ministro Sacconi, a sostegno dell'occupazione e delle imprese del terziario

Sostenere e rilanciare la competitività delle imprese e ridurre, contestualmente, le ricadute della grave crisi economica in atto sui livelli occupazionali nel settore terziario, distribuzione e servizi. Queste, in sintesi, le proposte contenute in un documento congiunto, sottoscritto da Confcommercio e da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil, illustrato al Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi.

 Nel corso dell’incontro, le parti hanno evidenziato la necessità di interventi mirati per evitare situazioni di crisi tra le imprese del commercio e dei servizi che fino ad oggi hanno costituto una importante occasione di sviluppo, sia per l’economia del Paese che in termini occupazionali, grazie soprattutto alla capacità di assorbire risorse umane. Nel documento, tra gli interventi prioritari sul piano delle politiche attive per il lavoro, si richiede la previsione di incentivi alle imprese che mantengono o sviluppano l’occupazione sotto forma di sgravi contributivi e agevolazioni fiscali in caso di assunzioni; la previsione di un sistema a bonus contributivo per le aziende che non operano riduzioni strutturali di personale; l’estensione su tutto il territorio nazionale della maggior durata degli sgravi, oggi prevista solo per il Sud, per le aziende che assumono personale dalle liste di mobilità; il ripristino, per le aziende che assumono, il “bonus assunzione” su tutto il territorio nazionale.

Altro capitolo del documento, le misure di sostegno al reddito da attuare attraverso il coinvolgimento degli Enti Bilaterali prevedendo che le somme versate dalle imprese e dai lavoratori alla bilateralità, così come le prestazioni erogate ai lavoratori, siano escluse dall’imponibile contributivo, anche per sostenere la bilateralità, che ancora oggi non beneficia di una adeguata legislazione di sostegno. A tal fine le parti hanno affidato alle singole realtà territoriali la possibilità di inserire il sostegno al reddito tra gli scopi degli Enti Bilaterali – ipotesi peraltro già prevista dal Decreto “anticrisi” del novembre scorso – ed attualmente si stanno sottoscrivendo sul territorio accordi che riassegnano quote degli enti bilaterali alle sospensioni per l’attività lavorativa, per un volume, allo stato attuale, che oscilla tra i 5 e i 7 milioni di euro.

In ambito di politica fiscale e contributiva, quale strumento di sostegno allo sviluppo, di equa redistribuzione del reddito e di lotta al lavoro irregolare, le parti evidenziano la necessità di un intervento pubblico teso a ridurre sensibilmente il divario esistente tra costo complessivo per il lavoro sostenuto dalle imprese e la retribuzione netta percepita dai lavoratori stessi. Tra le misure a carico della fiscalità generale e coerenti con un riequilibrio della pressione fiscale tra i livelli di governo centrale e locale, che non determinino un aggravio del carico fiscale per i cittadini, vanno sostenute, in particolare, il meccanismo della deduzione forfetaria dalla base imponibile dell’IRAP di alcune voci contributive e di una parte delle somme eventualmente corrisposte dalle aziende a titolo di anticipazione dei trattamenti di CIG; l’aumento delle detrazioni sui redditi da lavoro dipendente e la detassazione, nonché l’incremento della decontribuzione, degli incrementi salariali legati alla produttività.

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